Il Revisore Legale in assenza del Collegio Sindacale: un ruolo decisivo nella prevenzione della crisi d’impresa

Il Decreto Legislativo n. 136/2024, noto come Correttivo ter, ha introdotto significative modifiche al Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza. Tra queste, l’articolo 25-octies è stato profondamente rivisitato con l’obiettivo di rafforzare le misure di prevenzione di squilibri aziendali. Un cambiamento cruciale riguarda l’estensione degli obblighi di segnalazione anche ai revisori legali.

Le nuove responsabilità del Revisore Legale

Con l’entrata in vigore del Correttivo ter, il revisore legale assume un ruolo centrale nella rilevazione e segnalazione tempestiva di segnali di difficoltà. A differenza del collegio sindacale, che ha funzioni di vigilanza continua sull’operato degli amministratori, il revisore si concentra sulla verifica delle evidenze emerse durante la revisione legale. La distinzione tra i due ruoli è essenziale per comprendere come il revisore debba agire nel rispetto dei suoi compiti specifici, evitando sovrapposizioni o interferenze con l’operato degli organi di controllo societario.

Il revisore senza Collegio Sindacale: un contesto critico

In alcune realtà aziendali, però, il revisore legale opera in assenza del collegio sindacale, e questa condizione rende necessario un approccio di particolare prudenza, soprattutto in situazioni di mancata collaborazione da parte degli amministratori. Come sappiamo l’articolo 3 del Codice della crisi impone agli amministratori di garantire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato, funzionale a prevenire crisi e garantire la continuità aziendale. In mancanza di tali condizioni, il revisore deve adottare strategie operative chiare e ben documentate.

Azioni da intraprendere

Ecco le principali azioni che il revisore deve considerare in assenza del collegio sindacale:

1. Documentazione delle richieste: è fondamentale che ogni richiesta di informazioni agli amministratori venga formalmente documentata, specificando date, contenuti e modalità. Questa pratica è importante per tracciare tutte le interazioni e prevenire contestazioni future.
2. Valutazione dell’impatto sulla revisione: la mancanza di informazioni può compromettere la capacità del revisore di svolgere il proprio incarico in conformità ai Principi di Revisione Internazionale (ISA Italia). Questo impatto deve essere attentamente analizzato e gestito.
3. Segnalazione della Crisi: la carenza di informazioni può rappresentare un indizio di squilibri aziendali o di inadeguatezza degli assetti organizzativi. In tal caso, il revisore è tenuto a effettuare una segnalazione formale secondo quanto previsto dall’articolo 25-octies.
4. Comunicazione con gli amministratori: è necessario inviare comunicazioni formali agli amministratori per sottolineare le criticità rilevate e le possibili implicazioni, tra cui l’impossibilità di svolgere adeguatamente l’incarico. Sebbene il revisore non possa convocare direttamente l’assemblea dei soci, può suggerire questa opzione agli amministratori.
5. Valutazione della continuità aziendale: la mancanza di informazioni può influire sulla valutazione della continuità aziendale, un aspetto essenziale per l’espressione del giudizio sul bilancio, da valutare nel rispetto del Principio di Revisione ISA Italia 570.
6. Esame delle implicazioni sul giudizio di revisione: in presenza di carenze significative e pervasive, il revisore potrebbe essere costretto a emettere un giudizio con rilievi o a dichiarare l’impossibilità di esprimere un giudizio.

Il revisore legale, in assenza del collegio sindacale, assume quindi id una funzione strategica nella prevenzione delle crisi aziendali. Operare in questo contestorichiede massima professionalità, capacità di analisi e un approccio rigoroso alla documentazione e alla comunicazione. Con l’introduzione del Correttivo ter, il ruolo del revisore si è ulteriormente evoluto, enfatizzando l’importanza di un’azione tempestiva e mirata per garantire la trasparenza e la stabilità del sistema imprenditoriale.

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