Salute aziendale: significato, indicatori chiave e come monitorarla

20 Novembre 2025
salute aziendale

Comprendere la salute aziendale è fondamentale per prevenire squilibri economici e garantire continuità operativa. Ogni impresa, proprio come un organismo vivente, può attraversare fasi di benessere o momenti di difficoltà che, se ignorati, possono sfociare in vere e proprie crisi. Per questo motivo è essenziale monitorare l’attività aziendale tramite l’istituzione di adeguati assetti aziendali e osservare con costanza una serie di indicatori economici, patrimoniali e finanziari, così da avere un quadro aggiornato e realistico della situazione.

Cos’è la salute aziendale e perché è importante monitorarla

Quando si parla di salute aziendale, ci si riferisce alla capacità dell’impresa di:

  • sostenere le attività tipiche con risorse adeguate,
  • coprire le spese operative nel breve periodo,
  • rispettare gli impegni finanziari di medio–lungo periodo.

La valutazione della salute aziendale permette di capire se l’impresa procede nella direzione corretta o se, al contrario, sta mostrando sintomi di squilibrio.

Con l’introduzione del Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza, l’attenzione verso la prevenzione delle difficoltà aziendali è diventata prioritaria. La normativa incoraggia infatti un approccio predittivo (forward looking), invitando le imprese a monitorare con regolarità indicatori finanziari e patrimoniali utili a intercettare tempestivamente l’insorgere di segnali di crisi.

Una gestione attenta e proattiva della salute aziendale permette non solo di evitare criticità, ma anche di valorizzare la continuità d’impresa nel medio-lungo periodo.

Come valutare la salute aziendale: l’importanza del bilancio

Il bilancio rappresenta il punto di partenza per comprendere se l’azienda si trova in una condizione solida o se emergono elementi di fragilità. Attraverso conto economico e stato patrimoniale è possibile ricavare informazioni decisive su:

  • redditività,
  • capacità di generare liquidità,
  • equilibrio tra debiti e attivo patrimoniale,
  • sostenibilità della gestione.

Di seguito analizziamo i principali parametri da monitorare.

Il conto economico: la prima fotografia del benessere aziendale

Tra gli indicatori più immediati da esaminare troviamo fatturato e utile. Il fatturato indica i ricavi generati dalle vendite, mentre l’utile rappresenta il risultato economico dopo aver detratto i costi.

Nel mezzo ci sono una serie di indicatori utili a comprendere in modo più approfondito l’andamento della gestione.

Un incremento costante del fatturato è generalmente segno di una crescita sana. Tuttavia, se ai ricavi crescenti non corrisponde un incremento adeguato dell’utile, la struttura dei costi potrebbe non essere sostenibile nel medio-lungo periodo.

Solvibilità: la capacità di rispettare i debiti

La solvibilità misura la possibilità dell’azienda di far fronte ai debiti contratti. Un’impresa è considerata solvibile quando le attività superano le passività, permettendo così di coprire gli impegni finanziari.

Un equilibrio stabile tra ciò che l’azienda possiede e ciò che deve è un pilastro essenziale della salute aziendale. Al contrario, una prevalenza delle passività indica un rischio crescente, soprattutto in assenza di un piano di rientro chiaro.

Da monitorare, inoltre, l’equilibrio tra fonti e impieghi a breve e medio-lungo termine. Un equilibrio complessivo non garantisce di per sé adeguatezza della struttura finanziaria.

Liquidità: gestire correttamente entrate e uscite

La liquidità definisce la capacità dell’impresa di affrontare le spese ordinarie quotidiane: pagamenti ai fornitori, stipendi, imposte e tutte le uscite ricorrenti necessarie a far funzionare l’azienda.

Senza un flusso di cassa equilibrato, anche un’azienda redditizia può trovarsi in difficoltà.

Redditività: ROI e ROE come termometro delle performance

La redditività misura la capacità dell’azienda di generare ricavi dalle risorse utilizzate. Due indicatori fondamentali sono:

  • ROI (Return on Investment): indica quanto rendono gli investimenti impiegati nella gestione caratteristica.
  • ROE (Return on Equity): misura il ritorno economico generato dal capitale proprio.

Un ROI superiore al costo del debito segnala una gestione efficiente. Un ROE negativo, invece, indica perdite che intaccano il patrimonio netto, un segnale da non sottovalutare ai fini della salute aziendale.

Flussi di cassa e rendiconto finanziario

Il rendiconto finanziario è uno strumento fondamentale per comprendere la reale capacità dell’impresa di generare liquidità, in quali aree della gestione aziendale viene generata a da quali viene assorbita.

Consente di rispondere ad una domanda essenziale: la gestione caratteristica genera flussi finanziari adeguati? O l’equilibrio viene raggiunto attraverso apporti esterni?

Attraverso l’analisi dei flussi di cassa con il budget di tesoreria, invece, si può prevedere l’evoluzione della gestione finanziaria ed anticipare eventuali momenti di difficoltà (temporanee) tramite il ricorso a finanziamenti dei soci o bancari.

Posizione Finanziaria Netta (PFN): misurare l’esposizione debitoria

La PFN rappresenta l’ammontare dei debiti finanziari al netto delle disponibilità liquide. Consente di capire quanto l’azienda dipende dal capitale di terzi e quanta liquidità immediata può utilizzare.

Una PFN elevata rispetto al margine operativo lordo può indicare un’esposizione rischiosa. Un rapporto PFN/MOL molto alto è un chiaro sintomo di squilibrio e compromette la salute aziendale nel lungo periodo.

Rating del credito: come ti vedono le banche

Ogni volta che un’impresa chiede un finanziamento, la banca valuta il suo rating di credito. Tale rating si basa sui dati presenti nella Centrale Rischi di Banca d’Italia, che riporta informazioni su mutui, affidamenti e regolarità nei rimborsi.

Ma non solo. Ormai le banche valutano il merito di credito basandosi anche sulla capacità di produrre flussi di cassa prospettici adeguati.

Monitorare la salute aziendale in maniera sistematica permette di riconoscere tempestivamente eventuali segnali di squilibrio e intervenire prima che le criticità si trasformino in vere e proprie crisi. Analisi dei bilanci, studio dei flussi di cassa, controllo della posizione finanziaria e valutazione del rating sono strumenti indispensabili per garantire la solidità dell’impresa.

Una gestione consapevole e orientata alla prevenzione non solo tutela l’azienda nel presente, ma ne sostiene la crescita futura, rendendola più stabile, competitiva e credibile agli occhi di partner, fornitori e istituti di credito.

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