Nuovo Patent Box: chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate

23 Aprile 2025
nuovo patent box

Il 16 aprile 2025, l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato la risposta n. 108, che offre un approfondimento su questioni rilevanti per le aziende che intendono accedere al concordato preventivo biennale (CPB). In particolare, uno dei temi centrali riguarda il nuovo Patent Box, una misura fiscale di grande interesse per le imprese innovative.

Di seguito, analizziamo nel dettaglio i chiarimenti forniti dall’Agenzia in merito al nuovo Patent Box, le sue implicazioni fiscali e il caso concreto di un’azienda informatica che ha beneficiato di questa agevolazione.

Il nuovo Patent Box: cos’è e come funziona

Il nuovo Patent Box è stato introdotto dall’articolo 6, del Decreto-Legge 146/2021 con l’obiettivo di incentivare le attività di ricerca e sviluppo (R&S) delle imprese italiane. Questo regime fiscale permette una maggiorazione del 110% delle spese deducibili per costi di R&S sostenuti in relazione a determinati beni immateriali, quali:

  • Software protetti da copyright
  • Brevetti industriali
  • Disegni e modelli

Tali beni devono essere utilizzati, direttamente o indirettamente, nell’attività d’impresa per poter accedere al beneficio fiscale. La normativa qualifica il nuovo Patent Box come una misura di maggiorazione delle deduzioni fiscali, rendendolo uno strumento cruciale per le aziende che puntano sull’innovazione e sulla protezione della proprietà intellettuale.

Come chiarito dalla Circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 5/E del 24 febbraio 2023, il regime si applica sia alle imprese che utilizzano i beni immateriali in modo diretto, sia a quelle che li sfruttano indirettamente tramite licenze o altri strumenti contrattuali.

Il caso pratico: un esempio di applicazione

Un esempio concreto dell’applicazione del nuovo Patent Box è rappresentato dal caso dell’istante, un’azienda informatica che ha sviluppato un progetto innovativo, i cui costi di ricerca e sviluppo sono risultati idonei per il beneficio fiscale, in relazione ai quali ha ottenuto una deduzione fiscale del 110%.

Questa deduzione ha avuto un impatto rilevante nella determinazione del reddito imponibile per l’anno 2023, consentendo all’impresa di ottenere una riduzione significativa del carico fiscale. In particolare, l’azienda ha registrato una ripresa in diminuzione che ha inciso per oltre il 50% nella determinazione dell’imponibile ai fini IRES e IRAP.

Dubbi sull’accesso al CPB: la richiesta di chiarimenti

Nonostante i vantaggi fiscali derivanti dal Patent Box, l’azienda si è posta una domanda fondamentale: tale riduzione del reddito imponibile potrebbe rappresentare una causa di esclusione dal concordato preventivo biennale (CPB)?

Secondo la normativa vigente, il CPB prevede una serie di cause di esclusione, tra cui quella indicata dalla lettera bbis) relativa ai redditi esenti, esclusi o non concorrenti alla base imponibile, che prevedono che se tali redditi superano il 40% del reddito complessivo dell’impresa nel periodo d’imposta precedente, il contribuente non può accedere al CPB.

Nel caso specifico, l’azienda ha richiesto un parere ufficiale all’Agenzia delle Entrate per capire se la variazione derivante dal nuovo Patent Box potesse essere interpretata come un reddito “escluso” ai fini della normativa sul CPB.

La risposta dell’Agenzia delle Entrate

Con la risposta n. 108, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che la riduzione del reddito imponibile determinata dal nuovo Patent Box non costituisce una causa di esclusione dal CPB.

Il motivo di questa interpretazione risiede nel fatto che i redditi agevolati dal Patent Box, sebbene beneficiati da una maggiorazione fiscale, concorrono pienamente alla determinazione del reddito imponibile in assenza del beneficio. In altre parole, l’agevolazione si limita a incrementare i costi deducibili e non a escludere alcun reddito dalla base imponibile.

Pertanto, l’azienda informatica può accedere al Concordato preventivo biennale (CPB).

Nuovo patent box: un’opportunità per le imprese

Il nuovo Patent Box rappresenta una straordinaria opportunità per le imprese che investono in ricerca e sviluppo. Non solo offre un beneficio fiscale significativo, ma è anche strutturato in modo da non pregiudicare l’accesso ad altri strumenti di pianificazione fiscale, come il concordato preventivo biennale.

I chiarimenti forniti dall’Agenzia delle Entrate confermano la volontà del legislatore di sostenere l’innovazione e premiare le aziende che scelgono di valorizzare i propri asset intangibili. Per le imprese, è essenziale comprendere le regole di applicazione del regime e monitorare l’impatto delle agevolazioni fiscali sul proprio bilancio, così da sfruttare appieno i vantaggi offerti dal nuovo Patent Box.

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