Con l’entrata in vigore del D. Lgs. n. 136/2024, il panorama normativo relativo alla crisi d’impresa ha subito una significativa evoluzione. Questo decreto, noto come “Correttivo-ter”, introduce rilevanti modifiche agli obblighi di segnalazione tempestiva della crisi, estendendo alcune responsabilità anche ai revisori legali dei conti.
Un nuovo approccio alla rilevazione della crisi d’impresa
L’articolo 25-octies del D. Lgs. n. 14/2019 è stato profondamente riformulato, ridefinendo il ruolo e gli obblighi dei vari organi sociali. Precedentemente, la segnalazione tempestiva era competenza esclusiva dell’organo di vigilanza (sindaco unico o collegio sindacale). Con il nuovo assetto normativo, questa responsabilità viene condivisa anche con i revisori legali, ampliando così il perimetro delle figure coinvolte nel monitoraggio dello stato di salute aziendale.
Gli obblighi previsti per ciascun organo sociale possono essere sintetizzati come segue:
- Amministratori: sono chiamati a predisporre un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato per identificare eventuali squilibri, verificare la sostenibilità del debito e garantire la continuità aziendale per almeno dodici mesi. Inoltre, devono rilevare segnali di allarme e, se necessario, avviare procedure di risanamento.
- Sindaci: in linea con l’art. 2403 del Codice Civile, devono vigilare sull’adeguatezza dell’assetto organizzativo, amministrativo e contabile predisposto dagli amministratori, oltre che sulla conformità ai principi di corretta gestione.
- Revisori legali: come stabilito dall’art. 14 del D. Lgs. n. 39/2010 e dal principio di revisione ISA Italia 570, hanno il compito di verificare se esistono eventi o circostanze che possano mettere in dubbio la capacità dell’impresa di proseguire la propria attività.
Estensione degli obblighi per i revisori legali
La novità più significativa introdotta dal Correttivo-ter riguarda il revisore legale. Quest’ultimo non si limita più a un controllo retrospettivo dei conti aziendali ma assume un ruolo più proattivo.
In particolare, il revisore è tenuto a:
- Monitorare costantemente la situazione patrimoniale e finanziaria dell’impresa.
- Segnalare all’organo amministrativo eventuali criticità rilevate.
- Richiedere, entro un massimo di trenta giorni, l’adozione di soluzioni e interventi volti a sanare la situazione di crisi.
Il combinato disposto del principio ISA Italia 570 e del nuovo art. 25-octies del Codice della crisi d’impresa impone al revisore un’azione tempestiva e proattiva, finalizzata non solo alla rilevazione degli squilibri ma anche alla promozione di interventi correttivi in tempi rapidi.
Tempestività e responsabilità
Uno degli aspetti più rilevanti della riforma è la definizione del concetto di “tempestività” nella segnalazione della crisi. L’articolo 25-octies specifica che una segnalazione si considera tempestiva se effettuata entro sessanta giorni dalla conoscenza delle condizioni che possono pregiudicare la continuità aziendale, come indicato nel Codice della crisi d’impresa.
Questa precisazione elimina l’incertezza che in passato caratterizzava le valutazioni degli organi di controllo e fornisce una linea guida chiara per ridurre i rischi di responsabilità professionale.
Controlli periodici: un supporto per la prevenzione
Per adempiere efficacemente ai propri obblighi, i revisori legali sono invitati a integrare le verifiche contabili con analisi mirate a identificare segnali di squilibrio patrimoniale, reddituale o finanziario. Nonostante il documento rilasciato dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (CNDCEC) nel 2019 abbia perso rilevanza giuridica, le sue indicazioni pratiche possono ancora rappresentare un utile riferimento.
Tra i principali indicatori da monitorare, si segnalano:
- Ebit Margin: rapporto tra utile operativo e ricavi, indicativo della redditività caratteristica dell’impresa.
- Indice di sostenibilità del debito: misura la capacità di rimborso del debito con i flussi economici generati.
- ROE (Return On Equity): evidenzia la redditività del capitale proprio.
- ROA (Return On Assets): valuta l’efficienza nell’utilizzo delle risorse aziendali.
- Indice di autonomia finanziaria: misura il grado di indipendenza finanziaria dell’impresa rispetto al capitale di terzi.
- Indice di copertura delle immobilizzazioni: indica la solidità finanziaria dell’azienda.
- Indice di indebitamento: valuta il livello di dipendenza dai finanziamenti esterni.
- Quick ratio: misura la capacità di far fronte agli impegni di breve termine.
Calcolare e confrontare questi indicatori su base periodica può aiutare il revisore a dimostrare il rispetto dei propri obblighi, oltre a identificare tempestivamente segnali di crisi.
Il Correttivo-ter rappresenta un passo avanti nella regolamentazione della gestione della crisi d’impresa, ponendo l’accento sulla prevenzione e sul ruolo attivo di amministratori, sindaci e revisori. L’introduzione di obblighi specifici per i revisori legali mira a garantire una maggiore tempestività nell’individuazione e gestione delle criticità aziendali, promuovendo un approccio collaborativo tra i diversi organi sociali.
Per le imprese, adeguarsi a queste nuove disposizioni non è solo un obbligo normativo ma un’opportunità per migliorare la propria resilienza e solidità nel lungo termine.
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