Le imprese hanno la possibilità di avvalersi della penalty protection, l’esimente sanzionatoria che protegge le imprese dalle sanzioni amministrative in caso di futuri accertamenti sul Patent Box, e per ottenere la quale è necessario risultare in possesso di adeguata documentazione congrua a consentire il riscontro della corretta fruizione del beneficio fiscale.
Si tratta di un fascicolo documentale che la maggior parte delle imprese ha già predisposto entro il 30.11.2023, termine per l’invio delle dichiarazioni dei redditi, per confermare il possesso dei requisiti sulle privative concesse nel 2022.
Penalty protection tardiva: regole e tempistiche
Tuttavia, in ottemperanza al principio generale secondo cui è possibile sanare eventuali omissioni della dichiarazione originaria presentando una dichiarazione integrativa o sostituiva entro i 90 giorni successivi a quello di invio della dichiarazione dei redditi, l’opzione della penalty protection all’interno del modello redditi dovrebbe poter essere esercitata anche tardivamente, senza comprometterne l’efficacia.
Si tratta della c.d. penalty protection tardiva, una possibilità suffragata dalla stessa Agenzia delle Entrate che nella circolare 5/E/2023, che specifica che le imprese possono presentare una dichiarazione integrativa entro i 90 giorni successivi al termine del 30.11.23, ed in quell’occasione:
- esercitare l’opzione all’interno della dichiarazione dei redditi
- predisporre la documentazione idonea per assicurarsi la valenza della penalty protection
- apporre tardivamente la firma elettronica con marca temporale
Si ricorda che ai fini della sua efficacia, la documentazione che attiva l’esimente sanzionatoria del patent box deve essere firmata dal legale rappresentante o da un suo delegato.
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