Il patent box e il credito d’imposta Ricerca, Sviluppo, Innovazione tecnologica e Design sono due strumenti fiscali largamente utilizzati per incentivare l’innovazione nelle imprese. Tuttavia, la loro combinazione richiede attenzione per rispettare le regole di “nettizzazione dei costi”, come stabilito dalla normativa vigente (articolo 1, legge 160/2019), che potrebbero dar luogo alla necessità di restuire parte del credito di imposta precedentemente fruito.
Di seguito analizziamo come adempiere agli obblighi di restituzione del credito d’imposta nel caso di cumulo con il patent box.
Cumulabilità tra Patent Box e credito d’Imposta R&S
Il regime patent box, introdotto dall’art. 6 del DL 146/2021, è cumulabile con il credito d’imposta per R&S. Entrambe le misure consentono alle imprese di ottenere vantaggi fiscali sulle medesime spese, come la deduzione maggiorata ai fini IRPEF/IRES o il credito d’imposta compensabile in F24. Tuttavia, per rispettare il principio di equità fiscale, è obbligatorio applicare la regola della nettizzazione, che prevede la riduzione della base imponibile del credito d’imposta in misura pari al beneficio derivante dal patent box.
L’utilizzo combinato dei due incentivi è particolarmente vantaggioso per le imprese che investono in beni immateriali come brevetti, software e design. Le normative in materia condividono criteri e documentazione, semplificando l’accesso alle agevolazioni. Tuttavia, è fondamentale un coordinamento accurato per evitare irregolarità e per garantire la corretta restituzione delle eccedenze.
Principio di “nettizzazione” dei costi
Il principio di nettizzazione impone che la base di calcolo del credito d’imposta per investimenti effettuati dal 2020 in poi sia ridotta del beneficio fiscale riconosciuto con il patent box sugli stessi costi. In caso di regime premiale patent box, che permette la retroattività sui costi sostenuti fino a otto anni precedenti l’ottenimento della privativa industriale, l’impresa deve ricalcolare il credito d’imposta di cui ha beneficiato dal 2020 in poi e restituire l’eccedenza già compensata.
Questo obbligo si applica anche in caso di regime ordinario, dove la maggiorazione fiscale si riferisce esclusivamente alle spese sostenute nell’anno d’imposta. La rettifica deve avvenire senza sanzioni né interessi, purché l’azienda si sia conformata alla normativa vigente al momento della fruizione del credito.
Restituzione del Credito d’Imposta già fruito
L’obbligo di restituire una parte del credito d’imposta R&S si verifica quando:
- L’impresa ha usufruito del patent box sugli stessi costi inclusi nella base di calcolo del credito d’imposta ex Legge 160/2019.
- Il credito d’imposta è stato già compensato.
Secondo la circolare 5/E/2023, la restituzione deve avvenire senza applicazione di sanzioni o interessi, ma non vengono specificati termini o modalità precise. Tuttavia, è ragionevole effettuare il versamento con il modello F24, utilizzando il codice tributo “6938” e indicando l’anno di maturazione del credito. Il termine per il pagamento dovrebbe precedere la presentazione della dichiarazione dei redditi contenente l’opzione patent box.
In sede di dichiarazione, è necessario compilare il quadro RU per evidenziare le rettifiche:
- Rigo RU6: indicare la quota compensata nel periodo d’imposta.
- Rigo RU8: riportare l’importo restituito.
Per crediti utilizzati in periodi precedenti, occorre aggiornare il rigo RU8 con l’importo riversato. La normativa non richiede la presentazione di dichiarazioni integrative per rettificare i crediti relativi agli anni precedenti.
Credito d’Imposta non compensato
Nel caso in cui il credito d’imposta non sia stato compensato interamente, è necessario effettuare una rettifica nel quadro RU del modello redditi. La quota residua del credito deve essere ridotta nel rigo RU12, barrando la colonna 1 secondo le istruzioni.
Questa procedura consente alle imprese di adeguarsi alle disposizioni senza la necessità di versare importi già non utilizzati. Il corretto coordinamento tra le agevolazioni garantisce il rispetto delle normative fiscali e previene contestazioni da parte dell’Amministrazione Finanziaria.
La combinazione di patent box e credito d’imposta R&S offre opportunità significative per le imprese innovative, ma richiede un’attenta gestione per evitare errori. L’applicazione della regola della nettizzazione e la corretta restituzione del credito d’imposta eccedente sono passaggi essenziali per conformarsi alle normative. Una pianificazione fiscale accurata, supportata da consulenti esperti, è fondamentale per massimizzare i benefici e minimizzare i rischi.
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