Agevolazioni fiscali per le attività di Ricerca e Sviluppo: novità per lo scambio di informazioni tra MIMIT e AdE

19 Settembre 2025
agevolazioni fiscali per le attività di ricerca e sviluppo

Negli ultimi anni, la normativa relativa alle agevolazioni fiscali per le attività di Ricerca e Sviluppo (R&S) ha subito numerosi aggiornamenti, con l’obiettivo di garantire maggiore trasparenza, controllo e tutela sia per le imprese che per l’amministrazione finanziaria.
Con il DPCM del 15 settembre 2023 è stato istituito l’Albo dei certificatori, ovvero l’elenco ufficiale dei professionisti autorizzati a rilasciare certificazioni valide per attestare la qualificazione delle attività agevolabili.

Successivamente, con il decreto del MIMIT del 22 luglio 2025, sono state definite nel dettaglio le procedure operative, i termini e gli adempimenti necessari per lo scambio di informazioni tra il Ministero stesso e l’Agenzia delle Entrate.
Questo sistema di comunicazione ha l’obiettivo di migliorare la vigilanza e i controlli sulle certificazioni, prevenendo abusi e garantendo la corretta applicazione delle agevolazioni fiscali collegate alla ricerca, all’innovazione e al design.

Chi può richiedere la certificazione

La possibilità di ottenere una certificazione riguarda tutte le imprese che intendono accedere al credito d’imposta per Ricerca e Sviluppo, così come previsto dall’articolo 1 della Legge 160/2019.

In particolare, la certificazione può riguardare attività che rientrano nelle seguenti categorie:

  • Ricerca e Sviluppo;
  • Innovazione tecnologica, inclusi i progetti finalizzati agli obiettivi di transizione digitale 4.0 e transizione ecologica;
  • Design e ideazione estetica, riconosciuti come elementi di valore strategico per la competitività aziendale.

Grazie a questa certificazione, le imprese possono avere una valutazione oggettiva e qualificata dei propri progetti, riducendo il rischio di contestazioni future durante eventuali controlli fiscali.

Finalità della certificazione

La certificazione serve a classificare con certezza i progetti come ammissibili ai benefici fiscali, dando alle imprese un importante strumento di tutela in caso di verifiche.

Inoltre, può essere richiesta anche per confermare che le attività di innovazione tecnologica siano coerenti con i requisiti richiesti per ottenere l’aliquota maggiorata del credito d’imposta, prevista per i progetti ad alto contenuto di innovazione digitale o a basso impatto ambientale.

Crediti d’imposta: distinzione tra “inesistenti” e “non spettanti”

Un aspetto centrale di questa normativa riguarda la distinzione tra crediti inesistenti e crediti non spettanti, due fattispecie spesso confuse ma molto diverse sotto il profilo giuridico e sanzionatorio.

Crediti inesistenti

Sono definiti tali quando:

  1. Mancano, in tutto o in parte, i requisiti oggettivi o soggettivi previsti dalla legge per accedere all’agevolazione;
  2. I requisiti dichiarati sono falsificati, tramite documenti contraffatti, simulazioni o altre pratiche fraudolente.

Crediti non spettanti

Rientrano in questa categoria i crediti:

  1. Utilizzati in modo non conforme alle modalità previste dalla legge, oppure fruiti in misura eccedente rispetto al limite consentito;
  2. Basati su fatti che, pur rispettando alcuni requisiti, non rientrano pienamente nelle condizioni necessarie per il riconoscimento del credito;
  3. Ottenuti senza aver completato i passaggi amministrativi obbligatori, la cui mancanza comporta la decadenza del beneficio.

Lo scambio di informazioni tra MIMIT e Agenzia delle Entrate

Il decreto ministeriale del 22 luglio 2025 ha introdotto un meccanismo di interscambio dati tra il Ministero delle Imprese e l’Agenzia delle Entrate, attraverso un Sistema di Interscambio Dati (SID).
Questo sistema consente un flusso costante di informazioni per monitorare le certificazioni e garantire che i crediti d’imposta siano utilizzati correttamente.

Gli obiettivi principali dello scambio di dati è:

  • Controllare la veridicità delle certificazioni rilasciate;
  • Identificare eventuali anomalie o abusi;
  • Facilitare l’attività di vigilanza e di ispezione;
  • Garantire una maggiore trasparenza per le imprese e per l’amministrazione finanziaria.

Le informazioni scambiate sono suddivise in due categorie principali:

  1. Dati relativi alle certificazioni, che comprendono:
    • Codice identificativo e nome del progetto;
    • Data di conferimento dell’incarico al certificatore;
    • Stato di avanzamento del progetto (in corso, concluso, da avviare);
    • Anno di inizio e di fine delle attività;
    • Settore normativo di riferimento (ad esempio, attività di ricerca e sviluppo o innovazione tecnologica);
    • Codice fiscale dell’impresa e del certificatore;
    • Dettagli economici, come importo del credito e spese ammissibili;
    • Esito della procedura di certificazione, incluso l’esito dei controlli effettuati dal MIMIT.
  2. Dati relativi ai certificatori, tra cui:
    • Codice fiscale;
    • Numero di iscrizione all’Albo ufficiale;
    • Stato di iscrizione (attivo, sospeso, cancellato);
    • Date di iscrizione o variazione di stato.

Frequenza di aggiornamento e flusso delle informazioni

Il sistema prevede aggiornamenti periodici:

  • Le informazioni sulle certificazioni vengono inviate ogni quindici giorni all’Agenzia delle Entrate;
  • I dati relativi ai certificatori, invece, vengono trasmessi automaticamente ogni volta che si verifica una modifica nell’Albo, come nuove iscrizioni, sospensioni o cancellazioni.

In caso di rilevamento di irregolarità durante i controlli, l’Agenzia delle Entrate ha l’obbligo di segnalare tempestivamente la situazione al MIMIT, che procederà con gli accertamenti e gli eventuali provvedimenti di competenza.

Vantaggi per le imprese

L’introduzione di questo sistema di certificazione e scambio dati porta numerosi benefici alle aziende che vogliono usufruire delle agevolazioni fiscali per le attività di Ricerca e Sviluppo:

  • Maggiore certezza normativa, grazie alla validazione preventiva dei progetti;
  • Riduzione del rischio di contenzioso con l’Agenzia delle Entrate;
  • Accesso più sicuro alle agevolazioni fiscali, con la possibilità di pianificare investimenti a medio e lungo termine;
  • Maggiore tutela legale in caso di eventuali contestazioni legate alla qualificazione delle attività.

Le nuove regole introdotte rappresentano un passo importante verso una gestione più trasparente e sicura delle agevolazioni fiscali per Ricerca e Sviluppo.
Attraverso l’istituzione dell’Albo dei certificatori e l’implementazione di un sistema di scambio dati tra MIMIT e Agenzia delle Entrate, viene offerta alle imprese una maggiore tutela, mentre l’amministrazione finanziaria dispone di strumenti più efficaci per il monitoraggio e il controllo.

Per le aziende, questo significa poter affrontare con maggiore serenità i progetti di innovazione, sapendo di poter contare su procedure chiare e su una certificazione ufficiale che riduce sensibilmente il rischio di contestazioni future.

Per maggiori informazioni su come ottenere l’accesso e la certificazione del credito d’imposta Ricerca e Sviluppo, rivolgiti a Bottari & Associati. Siamo operativi su tutto il territorio nazionale. Contattaci per una consulenza.