Agevolazioni ZES, Transizione 4.0 o 5.0? Guida per le imprese

2 Maggio 2024
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Nel complesso panorama delle agevolazioni fiscali italiane, le imprese si trovano di fronte a diverse opzioni tra cui il credito d’imposta per la Zona Economica Speciale (Zes) unica, il credito d’imposta Transizione 5.0, e il più vecchio incentivo per i beni 4.0. Le scelte possono variare significativamente in base alle esigenze specifiche e alla posizione geografica delle imprese, specialmente al Sud.

La Zes Unica offre, per le imprese del Mezzogiorno, un interessante mix di incentivi che possono essere cumulati con i benefici del credito d’imposta 4.0 al ricorrere di determinate condizioni.

Ad esempio, poiché i progetti al di sotto dei 200.000 euro non sono ammissibili per le agevolazioni previste dalla Zes Unica, in tali casi il credito d’imposta Transizione 5.0 diventa una scelta obbligata per le imprese del Sud.

Da tenere in considerazione anche i costi di gestione delle misure agevolative, che potrebbero inclinare la bilancia a favore del cumulo di incentivi Zes e 4.0 specialmente per i progetti con spese tra 200.000 e 300.000 euro, per il quali la possibilità che sia lo stesso imprenditore ad autocertificare la sussistenza dei requisiti 4.0 contribuisce a limitarli.

Un elemento da considerare, inoltre, è l’impatto della certificazione energetica, necessaria per l’agevolazione 5.0, che, sebbene comporti una spesa iniziale, è rimborsabile fino a 10.000 euro sotto forma di ulteriore credito d’imposta.

Analizzando nel dettaglio, la Transizione 5.0 offre una misura dell’agevolazione più alto per investimenti fino a 2,5 milioni di euro, con la possibilità di ottenere il 35% di credito. Al di sopra di questa soglia, le imprese che raggiungono solo una riduzione dei consumi del 5% nei processi o del 3% nell’unità produttiva possono trovare più vantaggioso suddividere ulteriori investimenti con il credito d’imposta 4.0, che offre un 20% di incentivo in luogo del 15% previsto dalla 5.0.

Per investimenti che superano i cinque milioni di euro e fino a dieci milioni, la Transizione 5.0 rimane vantaggiosa con una percentuale costante del 20%, purché si raggiungano determinati obiettivi di riduzione dei consumi.

Necessario dunque fare una valutazione accurata ex ante per determinare il giusto mix di misure da applicare per massimizzare il beneficio fiscale.

Quali agevolazioni sugli impianti fotovoltaici?

Nel contesto della Zes unica, ci sono ancora incertezze riguardanti la categorizzazione degli impianti fotovoltaici come spese ammissibili. La legge 219/23 e il Regolamento UE 651/2014 forniscono alcune direttive, ma la situazione richiede ulteriori chiarimenti, soprattutto per quanto riguarda gli investimenti in beni materiali nuovi destinati all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili.

In conclusione, mentre le imprese attendono i decreti attuativi delle diverse misure e il piano strategico della Zes unica, è essenziale valutare attentamente i diversi incentivi disponibili, considerando i pro e i contro di ciascuna opzione in relazione ai propri piani di investimento e agli obiettivi di riduzione dei consumi energetici.

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