Analisi di bilancio: l’importanza dell’equilibrio economico

10 Luglio 2024
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L’analisi di bilancio, nel suo complesso, è una delle chiavi di successo per le aziende. Un’analisi accurata e sistematica permette di individuare tempestivamente inefficienze e segnali di allarme, consentendo di adottare misure correttive prima che la situazione diventi critica. In particolare, l’equilibrio della dimensione economica garantisce che l’impresa mantenga una redditività sostenibile, essenziale per la sua sopravvivenza, la sua crescita ed il mantenimento della continuità aziendale.

1.     Le dimensioni aziendali

Secondo l’articolo 2423 del Codice Civile, il bilancio «deve rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria della società e il risultato economico dell’esercizio».

Per effettuare una gestione corretta ed equilibrata dell’azienda devono sussistere le seguenti dimensioni:

  • Equilibrio economico: si raggiunge quando i ricavi sono in grado di coprire i costi.
  • Equilibrio finanziario: si raggiunge quando l’impresa è in grado di coprire:
    – il flusso delle uscite originate dal flusso dei costi, dal rimborso dei finanziamenti e degli investimenti;
    – il flusso delle entrate originate dal flusso dei ricavi, dall’assunzione di finanziamenti di terzi o di capitale proprio e dai disinvestimenti.
  • Equilibrio patrimoniale: Si raggiunge se sussiste una corretta proporzione tra le fonti di finanziamento, confrontando il capitale proprio con quello di terzi.

2.     Interdipendenza delle dimensioni aziendali

Sebbene sia vero che la mancanza di liquidità è ciò che causa il fallimento di un’impresa, la crisi aziendale ha un’origine e un’evoluzione ben precisa, e non si può porre l’accento solo sulla sua fase finale per poterla evitare o gestire. Infatti, si può dire che un’azienda “muore” per mancanza di cassa, ma la causa di questa mancanza non è direttamente collegata alla cassa stessa.

La liquidità entra in azienda in due modi:

  1. Aumento dell’indebitamento
  2. Redditività

Il flusso di cassa (cash flow) deriva dal reddito. Senza reddito, non si produce cassa, e bisogna compensare aumentando l’indebitamento. Questo, a sua volta, aumenta gli oneri finanziari che riducono la già scarsa redditività, portando l’azienda in perdita. Le perdite continue erodono il patrimonio netto, facendo passare l’azienda da una situazione di insolvenza a una di deficit patrimoniale (capitale netto negativo) e, infine, al fallimento.

Ciclo aziendale

La contrazione della redditività inizia dalle inefficienze (produttive, commerciali o amministrative), ovvero da rendimenti non in linea con quelli dei concorrenti. Queste inefficienze non rimosse erodono la redditività e favoriscono l’aumento dell’indebitamento e degli oneri finanziari, portando a una carenza di cassa e, infine, al fallimento. Le aziende “muoiono” per mancanza di redditività, che alla fine si traduce in una carenza di cassa. Per tali ragioni, è evidente che l’equilibrio economico sia il primo da mantenere.

Una attenta gestione finanziaria rappresenta il secondo fattore di successo. Generare redditi che poi non si traducono in adeguati flussi di cassa porta ad una situazione di crisi ed alla possibile perdita della continuità aziendale.

Triangolo DuPont

L’analisi dell’equilibrio economico passa attraverso lo studio del Triangolo DuPont, composto da tre indici principali: Return on Investment (ROI), Return on Sales (ROS) e Turnover del Capitale Investito (TOCI). Da questo schema si evince che:

  • Il raggiungimento dell’equilibrio economico è una condizione necessaria pe raggiungere l’equilibrio anche dal punto di vista finanziario e patrimoniale;
  • Le tre dimensioni aziendali (economica, finanziaria, patrimoniale) sono tra loro interdipendenti.

Equilibrio economico, finanziario e patrimoniale

Pertanto, quando la redditività è buona e genera flussi di cassa adeguati, si raggiunge un perfetto equilibrio economico, finanziario e patrimoniale che si consolida e si rafforza nel tempo. In pratica, si tratta del ciclo opposto a quello che porta alla crisi aziendale.

3.     Attività preliminare all’analisi economica

Prima di esaminare i principali indicatori economici, è importante considerare i seguenti aspetti:

  • Analisi di bilancio: È essenziale confrontare i risultati nel tempo (confronto orizzontale per vedere le tendenze) e nella struttura dei costi (confronto verticale per vedere la loro composizione). Questo permette di fare un’analisi benchmark e di confrontare i propri risultati con quelli di altre aziende del settore.
  • Redditività: Deve essere valutata in relazione al capitale investito per ottenerla.
  • Indicatori economici: Possono essere ricavati dai risultati intermedi del Conto economico, come il Valore aggiunto, l’EBITDA e i risultati dell’area finanziaria.

È fondamentale che i dati utilizzati per le analisi siano attendibili, elaborati cioè sulla base di criteri economico contabili corretti, e normalizzati rispetto ad eventuali fattori straordinari e/o estranei alla gestione corrente.

L’EBITDA, ad esempio, indicatore utilizzato molto anche dal sistema bancario ai fini della valutazione della “bancabilità” di una azienda, deve essere normalizzato per arrivare alla definizione del cd. “EBITDA adjusted”.

Inoltre, i risultati percentuali ottenuti dividendo i risultati intermedi del Conto economico per i ricavi, consentono di fare:

  • L’analisi nel tempo: Questo approccio elimina le distorsioni causate dalle variazioni delle dimensioni aziendali.
  • L’analisi nello spazio: Ad esempio, non è possibile confrontare direttamente l’EBITDA dell’impresa A con quello dell’impresa B, anche se operano nello stesso settore. Tuttavia, il peso percentuale dell’EBITDA sui ricavi può essere confrontato tra competitor, fornendo un confronto più accurato.

I principali indicatori economici

Per valutare le performance economiche posso essere utilizzati i seguenti indicatori:

  • ROI (Return on Investment) = Reddito operativo/ Capitale investito operativo.
    È considerato l’indice economico più importante in quanto rappresenta un’estrema sintesi dell’efficienza aziendale. Misura la redditività operativa, ossia l’attitudine dell’azienda di creare ricchezza in relazione al core business. Nello specifico, la redditività operativa non è altro che il prodotto tra ROS e TOCI.
  • ROS (Return on sales) = Reddito operativo/ Vendite.
    Misura la percentuale di ricavi che si traduce in Reddito operativo e fornisce l’idea della capacità dell’azienda di ottenere margini dall’attività caratteristica.

  • TOCI (Turnover del capitale investito) = Vendite/ Capitale investito operativo
    Misura la velocità di rotazione del Capitale investito che dipende dalle vendite.
  • ROE (Return on Equity) = Utile/ Patrimonio netto
    Misura la percentuale di redditività del capitale proprio, ossia la capacità di remunerare i soci a fronte del capitale di rischio conferito nell’impresa.

  • ROD (Return on Debt) = Oneri finanziari/ Debiti finanziari
    Misura il costo medio del capitale preso a prestito.

Ad ogni modo, non è necessario utilizzare un gran numero di indicatori per valutare la salute aziendale. Ciò che conta è utilizzare dati attendibili ed esaminare quelli che veramente sono più utile per il contesto aziendale e monitorarli costantemente. Bastano, infatti, pochi e significativi indici confrontati nel tempo e nello spazio (con altre aziende del settore), per avere un’idea chiara del trend aziendale, e per prendere decisioni informate.

Per informazioni e consulenze su come predisporre un’accurata analisi di bilancio o su come prevenire/gestire situazioni critiche, rivolgiti a Bottari & Associati, siamo operativi su tutto il territorio nazionale. Contattaci per un incontro preliminare.