Assetti aziendali adeguati: non solo obblighi e responsabilità

3 Luglio 2024
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La prevenzione della crisi d’impresa si basa sull’implementazione di adeguati assetti aziendali (organizzativi, amministrativi e contabili), che consentano l’elaborazione di budget economici, patrimoniali e finanziari, per poi concludere con un’attività di reporting. Un sistema di reporting avanzato, attraverso l’analisi puntuale delle cause che hanno determinato gli scostamenti, non si limita ad essere un metodo di misurazione, ma diventa un vero e proprio strumento di gestione, mirato all’individuazione dei fattori critici di successo.

Disporre tempestivamente di dati economici e finanziari aggiornati ed attendibili, opportunamente riclassificati sulla base delle esigenze informative aziendali, è la base per una gestione aziendale consapevole ed in grado di definire budget economici e di tesoreria.

Finalità degli assetti aziendali

È fondamentale istituire assetti adeguati per facilitare una gestione consapevole dell’impresa e individuare tempestivamente possibili situazioni di difficoltà, che, se non gestite, rischiano di sfociare in crisi e determinare la perdita della continuità aziendale. In tali circostanze, è necessario agire prontamente adottando e implementando gli strumenti previsti dalla normativa per superare le criticità (articolo 2086, Codice civile).

Il mancato rispetto dell’obbligo di istituzione degli adeguati assetti comporta gravi responsabilità per l’organo amministrativo (articolo 2476, Codice civile) e l’organo di controllo, il quale deve vigilare sull’andamento aziendale.

Un assetto risulta adeguato se consente una chiara, precisa e tempestiva indicazione dei principali fattori di rischio (anche potenziali), che minacciano l’attività aziendale, permettendo al contempo il loro costante monitoraggio e una corretta gestione.
L’impresa deve essere in grado di rispondere positivamente alle domande elencate nella check list del decreto 28 settembre 2021 (ad esempio “L’impresa ha predisposto un monitoraggio continuo dell’andamento aziendale?”; “L’impresa è in grado di stimare l’andamento gestionale ricorrendo a indicatori chiave gestionali (KPI) che consentano valutazioni rapide e continue?” e “L’impresa dispone di un piano di tesoreria?”), che sottolinea l’importanza di un piano operativo basato non solo sugli indici di bilancio, ma su una pianificazione futura e sulla verifica di alcuni KPI di controllo (approccio forward-looking).

Prevenire segnali di crisi

Gli assetti aziendali non solo consentono una gestione corretta della società secondo principi economici e amministrativi, ma fungono anche da strumenti premonitori per l’individuazione di fattori critici.

Il principio di revisione Isa Italia 570 definisce la continuità aziendale come la capacità dell’impresa di realizzare le proprie attività e affrontare le passività, basandosi anche su budget e prospetti di flussi di cassa attesi, valutando l’esito di eventi futuri e incerti che potrebbero verificarsi nel corso di almeno 12 mesi di normale esercizio dell’attività.

I soggetti obbligati

Il Codice civile stabilisce chiaramente che l’istituzione degli assetti aziendali spetta esclusivamente agli amministratori.

L’articolo 2403 del Codice civile impone all’organo di controllo l’obbligo di vigilare affinché l’organo amministrativo protegga adeguatamente il patrimonio e verifichi costantemente la continuità aziendale, verificando l’adeguatezza dell’assetto organizzativo, amministrativo e contabile adottato dalla società e il suo concreto funzionamento.

È importante, però, fare attenzione alla tempistica: sia l’organo amministrativo che l’organo di controllo devono attivarsi prima che i creditori qualificati (Agenzia delle Entrate, INPS, agenti della Riscossione e INAIL) inviino la segnalazione dei primi indizi di crisi. Le eventuali difficoltà, infatti, devono essere già monitorate e segnalate dagli organi amministrativi e di controllo, grazie agli adeguati assetti aziendali, ancor prima di ricevere la comunicazione da parte dei creditori qualificati.

Conseguenze di inadempimento

La mancata istituzione e funzionamento degli assetti aziendali (così come la mancata verifica periodica della loro adeguatezza), può comportare per gli amministratori e i sindaci un’azione di responsabilità per danni (numerose sono già le sentenze che hanno affrontato questo tema).

Inoltre, dal 30 giugno 2021, anche l’EBA (European Banking Authority) ha stabilito che le banche dell’UE devono valutare il merito creditizio basandosi esclusivamente su un’analisi forward-looking. Questo implica la necessità di elaborare un piano strategico e un business plan con budget di tesoreria, eseguendo un monitoraggio continuo dei KPI selezionati.

Strumenti di controllo

Gli adeguati assetti aziendali costituiscono la base del sistema di early warning. Sebbene il bilancio rimanga uno strumento oggettivo e utile per la gestione aziendale, il suo monitoraggio (anche attraverso indici quantitativi) non permette un approccio forward-looking, in quanto evidenzia i risultati di una situazione di crisi già in atto, ma non ne previene l’insorgenza.

Dunque, oltre ai dati quantitativi, è essenziale considerare indicatori qualitativi che possano evidenziare inefficienze potenzialmente dannose per la redditività dell’azienda. Alcuni esempi includono:

  • Clima aziendale ostile e non collaborativo: problematiche tra soci o dipendenti possono indicare tensioni interne che minano l’efficienza.
  • Propensione alla formazione: investire nella crescita professionale è cruciale per mantenere l’azienda competitiva.
  • Innovazione dei beni o servizi: un portafoglio costituito da prodotti in declino richiede un rinnovamento per evitare il calo delle vendite.
  • Monitoraggio della soddisfazione dei clienti: comprendere e soddisfare le necessità dei clienti è fondamentale per mantenere e aumentare la clientela.

Gli strumenti di misurazione della performance aziendale che considerano aspetti qualitativi, oltre a quelli economici, finanziari e patrimoniali, sono ampiamente utilizzati in altri Paesi. Negli Stati Uniti, ad esempio, le balanced scorecard (BSC) sono un modello di gestione e uno strumento di sorveglianza strategica.

Si tratta di un modello innovativo per la misurazione delle performance aziendali, che assicura un equilibrio tra le prestazioni di breve termine, valutate attraverso parametri finanziari, e quei fattori non finanziari che dovrebbero portare l’impresa a raggiungere prestazioni superiori e sostenibili nel lungo periodo.

L’aspetto rivoluzionario risiede nell’importanza che il modello attribuisce ai beni intangibili di un’impresa. Gli intangibles, come i marchi, le relazioni con i clienti, la formazione e la motivazione del personale, i progetti di innovazione, e altri elementi immateriali, contribuiscono infatti significativamente al valore di un’azienda.

La BSC ha quindi l’obiettivo di guidare la strategia aziendale attraverso la misurazione di tutti i principali processi. Utilizzando questo strumento, la direzione può monitorare costantemente le prestazioni e intervenire tempestivamente in caso di inefficienze, evitando che queste possano condurre a situazioni di crisi.

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