Nel 2024, il credito d’imposta per i Beni Strumentali 4.0 offre un’opportunità per le imprese impegnate nella trasformazione digitale e tecnologica dei loro processi produttivi. Questo incentivo, regolamentato dalla Legge 232/2016, è mirato a sostenere gli investimenti in beni strumentali materiali e immateriali che promuovono l’innovazione e l’efficienza aziendale.
Aliquote 2024
Le aliquote del credito d’imposta variano in base alla categoria dei beni. Per beni strumentali fisici (categoria 1), le aliquote agevolative restano stabili nel periodo 2023-2025:
– 20% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro
– 10% per investimenti tra 2,5 e 10 milioni di euro
– 5% per investimenti tra 10 e 20 milioni di euro
– 5% per investimenti superiori a 10 milioni fino a 50 milioni di euro, se inclusi nel PNRR e diretti a obiettivi di transizione specifici.
Per beni immateriali tecnologicamente avanzati (categoria 2), le aliquote sono ridotte di 5 punti percentuali ogni anno rispetto al periodo fino al 2023, con un credito d’imposta del 15% per il 2024 e del 10% per il 2025.
Chi può beneficiarne
Possono accedere le imprese residenti e le stabili organizzazioni di enti non residenti. L’adesione a norme di sicurezza sul lavoro e il regolare versamento dei contributi per i lavoratori sono requisiti fondamentali per accedere all’incentivo.
Requisiti per accedere
Le imprese interessate devono fornire documentazione dettagliata che attesti che i beni acquisiti rispondano alle specifiche tecniche richieste dalla normativa e siano interconnessi nei processi produttivi aziendali. Per gli investimenti fino a 300.000 euro può essere rilasciata una dichiarazione del rappresentante legale che attesta l’esistenza dei requisiti; per investimenti superiori a 300.000 mila euro è necessaria una perizia tecnica asseverata.
Si suggerisce di ricorrere in ogni caso (anche per investimenti inferiori ai 300 mila euro) al supporto di un professionista che rilasci una perizia tecnica asseverata.
Un elemento cruciale è la definizione di “bene interconnesso” secondo la Circolare n. 4/E del 30 marzo 2017. Affinché i beni siano ammissibili, devono consentire lo scambio di informazioni tramite standard internazionali riconosciuti come TCP-IP, HTTP, MQTT e devono essere univocamente identificabili, ad esempio, attraverso indirizzi IP.
Quando e come richiederlo
Gli investimenti devono essere effettuati al massimo entro il 30 giugno dell’anno successivo, e confermati entro il 31 dicembre dell’anno corrente con versamenti anticipati del 20% del valore del bene. Il credito d’imposta può essere utilizzato dall’anno successivo all’interconnessione dei beni al sistema aziendale.
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