Il Governo rende operativo il Piano Transizione 4.0
È stato firmato dal Ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli il decreto attuativo per il “Piano Transizione 4.0”, che prevede risorse per 7 miliardi di euro per le imprese che investiranno in ricerca e sviluppo, innovazione, investimenti green, attività di design e innovazione estetica, formazione 4.0.
Al provvedimento è stata demandata l’attuazione del nuovo credito di imposta per ricerca, sviluppo e innovazione per gli investimenti effettuati nei periodi d’imposta successivi a quello in corso al 31.12.2019.
In particolare sono definiti:
- i criteri tecnici per la classificazione delle attività di ricerca e sviluppo, di innovazione tecnologica e di design e innovazione estetica ammissibili;
- gli obiettivi di innovazione digitale 4.0 e di transizione ecologica rilevanti per la maggiorazione dell’aliquota dal 6% al 10%;
- i criteri per la determinazione e l’imputazione temporale delle spese ammissibili;
- precisazioni sugli oneri documentali.
Obiettivo del Piano di Transizione 4.0 è favorire gli investimenti in settori ritenuti decisivi per favorire il processo di transizione digitale del nostro sistema produttivo, anche nell’ambito dell’economia circolare e della sostenibilità ambientale, e accrescere le competenze tecnologiche dei lavoratori.
Con la pubblicazione del Decreto diventeranno pienamente attuative le disposizioni delle numerose novità introdotte nella legge di bilancio 2020 per incentivare e supportare la competitività delle nostre imprese e valorizzare il Made in Italy.
Già deliberato con il Decreto Rilancio, invece, il significativo aumento delle aliquote previste per il credito di imposta R&S per il Mezzogiorno, per il quale sono previste, per l’anno 2020, le seguenti aliquote:
- per le piccole imprese (che occupano meno di 50 persone e realizzano un fatturato annuo o un totale di bilancio annuo non superiori a 10 milioni di euro) dal 12 al 45 percento;
- per le medie imprese (che occupano almeno 50 persone e realizzano un fatturato annuo di almeno 10 milioni di euro), dal 12 al 35 percento;
- per le grandi imprese (che occupano almeno 250 persone, il cui fatturato annuo è almeno pari a 50 milioni di euro oppure il cui totale di bilancio è almeno pari a 43 milioni di euro), dal 12 al 25 percento.
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