Con il Provvedimento del 15 febbraio 2022, l’Agenzia delle Entrate ha emanato le disposizioni attuative del nuovo Patent Box.
Il provvedimento, oltre a definire le attività rilevanti e le spese agevolabili, individua la documentazione da predisporre e conservare e stabilisce le modalità di esercizio dell’opzione per aderire.
La nuova disciplina del Patent Box consente di maggiorare del 110% talune spese sostenute dalle imprese in relazione ai seguenti beni immateriali utilizzati, direttamente o indirettamente, nello svolgimento dell’attività di impresa:
- software protetto da copyright;
- brevetti industriali, compresi i brevetti per invenzione, le invenzioni biotecnologiche e i relativi certificati complementari di protezione, i brevetti per modello d’utilità, brevetti e certificati per varietà vegetali e topografie di prodotti a semiconduttori;
- disegni e modelli giuridicamente tutelati;
- due o più beni immateriali tra quelli appena descritti, collegati tra loro da un vincolo di complementarietà, tale per cui la realizzazione di un prodotto o di una famiglia di prodotti o di un processo o di un gruppo di processi sia subordinata all’uso congiunto degli stessi.
Restano esclusi i marchi d’impresa e il know how.
Le spese effettuate, per essere ammissibili all’agevolazione, devono rientrare in una o più delle seguenti attività rilevanti:
- ricerca industriale e sviluppo sperimentale
- innovazione tecnologica
- design e ideazione estetica
- attività di tutela legale dei diritti sui beni immateriali
Sono ammesse anche le attività svolte mediante contratti di ricerca stipulati con università, enti di ricerca e organismi equiparati, società diverse da quelle che, direttamente o indirettamente, controllano l’impresa, ne sono controllate o sono controllate dalla stessa società che controlla l’impresa.
E’ prevista, inoltre, la possibilità di usufruire della maggiorazione del 110% delle spese sostenute a partire dall’ottavo periodo di imposta antecedente a quello nel quale il bene immateriale agevolabile ottiene il titolo di privativa industriale. Viene quindi introdotto un meccanismo di recapture, su base ottennale, che consente di recuperare il beneficio non utilizzato esclusivamente in relazione alle spese di ricerca e sviluppo che, ex post, hanno consentito di ottenere una privativa.
Come specificato nel provvedimento, i soggetti che intendono optare per il nuovo Patent Box devono comunicarlo nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta al quale si riferisce. L’opzione ha durata quinquennale ed è irrevocabile e rinnovabile.
Coloro che hanno esercitato le opzioni previste dalla versione previgente possono scegliere se mantenere il vecchio regime o aderire al nuovo. In quest’ultimo caso, è necessario inviare apposita comunicazione, via PEC o con raccomandata a/r, all’Ufficio dell’Agenzia delle Entrate presso il quale è pendente la procedura di Ruling.
Per l’approfondimento delle istruzioni per la corretta applicazione della nuova disciplina del Patent Box si rimanda al Provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate del 15 febbraio 2022.
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