La nuova disciplina del Patent Box prevede un meccanismo di recapture riguardante i costi di ricerca e sviluppo sostenuti in passato per la creazione di uno dei beni immateriali ai quali è applicabile l’agevolazione, ovvero:
- brevetti;
- software protetti da copyright;
- disegni e modelli.
Per tali costi sarà possibile fruire della maggiorazione del 110% dal momento in cui l’immobilizzazione immateriale ottiene il titolo di privativa industriale.
Le nuove disposizioni, entrate in vigore il 31 dicembre 2021, incidono sul periodo d’imposta 2021. In altre parole, le privative ottenute nel periodo d’imposta 2021 costituiscono la condizione temporale necessaria per iniziare a fruire dell’agevolazione.
A partire da tale momento, pertanto, si potrà retroagire di 8 anni, recuperando quindi i costi che dal 2013 (primo anno del cosiddetto recapture) sono stati sostenuti per la creazione del bene immateriale.
Il meccanismo del “recapture” consente, in sostanza, di recuperare il beneficio non utilizzato in relazione alle spese di ricerca e sviluppo che, ex post, hanno dato vita a un bene immateriale agevolabile.
Rispetto alle tipologie di spesa recuperabili, atteso che la loro definizione in ambito del vecchio regime del Patent Box era più ampia rispetto a quella del Credito di Imposta per Ricerca e Sviluppo, occorre attendere la circolare esplicativa dell’Agenzia delle Entrate.
Anche rispetto al beneficio del Credito d’imposta per Ricerca e Sviluppo è possibile recuperare retroattivamente i costi di ricerca e sviluppo sostenuti in periodi precedenti, a condizione che venga presentata una dichiarazione integrativa con l’esposizione del beneficio in esame.
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