La nuova disciplina del Patent Box prevede la maggiorazione del 110%, valida sia ai fini Ires che ai fini Irap, dei costi di ricerca e sviluppo sostenuti in relazione a software protetti da copyright, brevetti industriali e per modelli di utilità, disegni e modelli, utilizzati direttamente o indirettamente nello svolgimento dell’attività di impresa.
I costi relativi a questi beni possono beneficiare, oltre che del Patent Box, anche del Credito d’imposta Ricerca e Sviluppo. Il bonus per le attività di R&S prevede, infatti, un credito d’imposta per gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica, con misura e importi massimi variabili in relazione alla tipologia e al periodo d’imposta.
Le misure agevolative sono cumulabili e si applicano entrambe a costi qualificabili come “ricerca e sviluppo”, ma con alcune differenze:
- nella disciplina del Credito d’imposta Ricerca & Sviluppo, non è necessario che la ricerca sia finalizzata alla creazione di un bene immateriale, elemento invece essenziale per poter fruire della “super deduzione” per il Patent Box;
- nella disciplina del Patent Box vi è il vincolo del beneficio decorrente da quando si ottiene la privativa industriale, elemento invece assente nella disciplina del credito d’imposta. Dal punto di vista temporale, dunque, mentre il credito di imposta per R&S compete nel periodo di imposta in cui il costo viene sostenuto, la maggiorazione del 110% potrà essere fruita solo a partire dal momento in cui si ottiene la privativa, pur potendo retroagire di 8 anni.
Le due agevolazioni, pertanto, sono cumulabili rispetto alle spese sostenute per la creazione di uno dei beni immateriali previsti dalla disciplina del Patent Box.
Per informazioni e consulenze inerenti al Patent Box e alla fruizione degli incentivi previsti per gli investimenti in Ricerca e Sviluppo, puoi contattare Bottari & Associati, operativo su tutto il territorio nazionale. Contattaci per un incontro preliminare.