Il credito di imposta Investimenti nel Mezzogiorno, comunemente noto come Bonus Sud, è una misura introdotta dal Governo per promuovere l’innovazione e la competitività delle imprese del Sud Italia e delle aree colpite da eventi sismici dopo la seconda metà del 2016.
L’incentivo è rivolto alle imprese che effettuano investimenti in macchinari, impianti e attrezzature destinate alla creazione di nuovi stabilimenti, al potenziamento delle capacità degli stabilimenti esistenti ed alla diversificazione della produzione nel processo produttivo di uno stabilimento già esistente.
Le aliquote del credito di imposta Investimenti nel mezzogiorno per le Regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna sono pari al:
- 45% nel caso di piccole imprese
- 35% per le medie imprese
- 25% per le imprese di grandi dimensioni
mentre nella Regione Abbruzzo continuano ad applicarsi un’aliquota pari al:
- 30% per le piccole imprese
- 20% per le medie imprese
- 10% per le grandi imprese
Come fruire del credito di imposta Investimenti nel Mezzogiorno
Per fruire del credito di imposta Investimenti nel Mezzogiorno gli interessati devono presentare all’Agenzia delle Entrate apposita comunicazione mediante il modello CM17 (per investimenti effettuati fino al 31.12.2022) o il nuovo modello CIM23 (per investimenti effettuati dal 1° gennaio 2023) nel quale devono essere indicati i dati degli investimenti per i quali si richiede l’autorizzazione alla fruizione del credito di imposta corrispondente.
Il credito d’imposta maturato può essere utilizzato solo in compensazione mediante modello F24, con codice tributo 6869. Il modello deve essere presentato esclusivamente tramite Entratel o Fisconline, a partire dal quinto giorno successivo alla data di rilascio della ricevuta che attesta la fruibilità del credito d’imposta.
Come indicare il bonus Investimenti nel Mezzogiorno nel Modello Redditi SC 2023
L’ammontare del credito d’imposta per Investimenti nel Mezzogiorno deve essere inserito nel modello della dichiarazione dei redditi relativa al periodo di imposta in cui è stata ricevuta l’autorizzazione da parte dell’AdE.
La compilazione del quadro RU
Trattandosi di un credito d’imposta, va innanzitutto compilato il quadro RU. Nello specifico andranno compilati i righi RU2, RU3, RU5, RU6, RU8, RU 10, RU12.
- nel rigo RU1, utilizzando il codice C4, relativo al bonus in questione (è presente una lista di codici credito a pagina 294 delle istruzioni ministeriali);
- al rigo RU5, colonna 3, il totale del credito maturato a fronte degli investimenti effettuati nel 2022, la cui fruizione è stata autorizzata dall’Agenzia delle entrate entro il termine di presentazione del Modello Redditi 2023. Nella medesima colonna, se presenti, andranno inoltre aggiunti gli importi indicati nelle colonne 1, 2, B2, C2, D2 ed E2 che ospiterebbero gli importi del credito d’imposta maturato in relazione ai costi sostenuti, rispettivamente, nei periodi d’imposta 2016, 2017, 2018, 2019, 2020 e 2021, per i quali la relativa fruizione sia stata autorizzata dall’Agenzia delle entrate dopo il termine di presentazione della dichiarazione relativa al periodo d’imposta precedente a quello cui si riferisce il Modello Redditi 2022 ed entro il termine di presentazione del Modello Redditi 2023;
- al rigo RU6, l’ammontare del credito utilizzato in compensazione ai sensi del D.Lgs. 241/1997 nel periodo d’imposta cui si riferisce la dichiarazione;
- al rigo RU12, col. 2, credito d’imposta residuo al netto di eventuali compensazioni da riportare nella successiva dichiarazione.
La compilazione del quadro RS
Inoltre, trattandosi di un aiuto di Stato (in quanto misura compatibile col mercato interno europeo dell’UE ai sensi dell’art. 107, comma 3, del TFUE che consente agli Stati membri di adottare azioni di sostenimento e sviluppo delle regioni europee più svantaggiate), gli interessati dovranno compilare anche il prospetto “Aiuti di Stato” nel quadro RS della dichiarazione.
Nel dettaglio, al rigo RS401, colonna 1, andrà inserito il codice aiuto 051 relativo al “Credito d’imposta Investimenti beni strumentali ex L. 208/2015”. Poiché si tratta di un aiuto già incluso nella lista dei codici aiuto esistenti, non è necessaria la compilazione delle colonne dalla 3 alla 11, che è richiesta solo nel caso di aiuti non codificati (che andranno indicati con il codice residuale 999).
Nelle colonne dalla 18 alla 29, vanno inserite le informazioni relative al singolo progetto d’investimento nell’ambito del quale sono state effettuate le acquisizioni dei beni agevolabili. Nella colonna 25, va riportato l’obiettivo per la componente di aiuto (i codici obiettivo sono elencati nella tabella “Codici aiuti di Stato” in calce alle istruzioni ministeriali): per il bonus Mezzogiorno non è previsto alcun codice obiettivo.
Nella colonna 26, va riportato il codice “3”, che indica che i costi agevolabili si riferiscono ad impianti/macchinari/attrezzature, ovvero la tipologia di investimenti oggetto di incentivo.
È importante tenere presente che, per quanto riguarda la compilazione della colonna 18 relativa alla data di “inizio progetto”, la data di inizio dell’investimento corrisponde alla data del primo impegno giuridicamente vincolante ad ordinare i beni oggetto di investimento.
Se l’impresa usufruisce del credito con riferimento a più strutture produttive localizzate nelle regioni del Mezzogiorno, il rigo RS401 andrà replicato tante volte quanti sono i progetti agevolabili. In tal caso, l’importo della colonna 17 deve corrispondere alla somma degli importi inseriti nella colonna 29 di ciascun rigo relativo alla medesima agevolazione.
Il Bonus Sud 2023 è cumulabile con le altre agevolazioni disponibili, come ad esempio i crediti d’imposta del Piano Transizione 4.0.
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