Certificazione R&S e Patent Box: agevolazioni disallineate

26 Giugno 2024
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La certificazione degli investimenti in ricerca, sviluppo e innovazione rappresenta un passo importante per rendere più attrattivi gli investimenti in R&S. Tuttavia, questo intervento potrebbe non essere sufficiente ad incentivare le aziende in modo concreto. Infatti, le misure relative al credito d’imposta sono state notevolmente ridotte. A partire dal 2024, l’agevolazione varia dal 5 al 10 per cento a seconda della tipologia di investimenti agevolabili.

Questo scenario impone alle imprese che intendono investire nell’innovazione di considerare anche altre forme di agevolazioni fiscali, come ad esempio il Patent Box (art. 6 Dl 146/2021), che prevede una maggiorazione del 110% della deducibilità fiscale ai fini IRES e IRAP dei costi di R&S sostenuti per specifiche categorie di beni immateriali, quali software protetti da copyright, brevetti industriali, design e modelli giuridicamente tutelati.

Certificazione R&S e patent box: differenze normative

Nonostante le premesse favorevoli, la certificazione R&S introdotta dall’articolo 23 del DL 73/2022 non è stata estesa al Patent Box. Per le imprese che intendono beneficiare di questa agevolazione, quindi, l’unica tutela prevista consiste nella predisposizione di un set documentale, che permette, se idoneo, di evitare le sanzioni amministrative per infedele dichiarazione in caso di accertamento.

Il disallineamento tra le due normative è evidente: mentre la certificazione R&S offre all’impresa una protezione completa, inclusa quella dal recupero delle imposte, il set documentale per il Patent Box consente di evitare le sole sanzioni amministrative. Questa disparità di trattamento è difficile da giustificare, considerando che tra le attività rilevanti per il Patent Box sono incluse quelle classificabili come R&S, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica (come stabilito dagli articoli 2-4 del Dm 26 maggio 2020).

In attesa di un intervento legislativo che estenda la nuova certificazione anche al Patent Box, sarebbe auspicabile che, in caso di verifica fiscale, gli uffici si astengano dal contestare gli investimenti in beni immateriali, qualora l’azienda abbia ottenuto la certificazione con il bollino verde che attesta l’ammissibilità degli stessi investimenti al credito d’imposta R&S. Tale certificazione dovrebbe almeno prevenire “le contestazioni relative alla non corretta qualificazione degli investimenti effettuati“.

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