Con l’entrata in vigore della Direttiva UE 2022/2464 (Corporate Sustainability Reporting Directive, CSRD), le società interessate si preparano a presentare il nuovo reporting di sostenibilità. Questo documento, che sarà approvato nei consigli di amministrazione entro i primi mesi del 2025, diventerà parte integrante della relazione sulla gestione, rappresentando una svolta nell’ambito della trasparenza ESG (Environmental, Social, Governance).
Per l’anno 2024, l’obbligo coinvolge società quotate, banche e assicurazioni, ovvero enti di interesse pubblico (EIP) che superano determinati requisiti dimensionali. In questo scenario, un ruolo cruciale è affidato ai collegi sindacali, chiamati a verificare che gli assetti aziendali siano adeguati a soddisfare le nuove disposizioni normative.
Verifica degli assetti aziendali e compiti del collegio sindacale
Secondo l’articolo 10, del Decreto Legislativo 125/2024, i collegi sindacali hanno il compito di vigilare sul rispetto delle normative in materia di sostenibilità e di riportare le proprie osservazioni nella relazione annuale all’assemblea. Questo nuovo obbligo si inserisce nel solco della precedente normativa sulla Dichiarazione Non Finanziaria (Dlgs 254/2016), ora abrogata, ma amplia significativamente il campo d’azione dei sindaci.
Il collegio sindacale deve infatti garantire che l’azienda disponga di un assetto organizzativo idoneo al raggiungimento degli obiettivi ESG, includendo la raccolta e l’elaborazione dei dati necessari per il reporting di sostenibilità. Inoltre, deve accertarsi che il sistema di controllo interno e di gestione dei rischi sia adeguato a identificare, monitorare e mitigare i rischi ESG.
Tra le attività più immediate che il collegio potrebbe pianificare rientrano:
- Monitoraggio delle decisioni del CdA: verificare che l’adeguatezza dell’assetto organizzativo sia periodicamente valutata e, se necessario, aggiornata.
- Analisi dei controlli interni: assicurarsi che i processi aziendali siano conformi agli standard richiesti per il reporting di sostenibilità.
Collaborazione con la società di revisione
Un aspetto fondamentale della vigilanza è il confronto con la società di revisione incaricata dell’attestazione del reporting. Questo dialogo permette al collegio sindacale di:
- Valutare le modalità di pianificazione delle attività di verifica;
- Controllare l’estensione dei controlli alle società del gruppo (nel caso di reporting consolidato);
- Assicurarsi che tutti i requisiti obbligatori siano inclusi nel reporting.
Tale confronto è particolarmente rilevante per ottenere una limited assurance, ovvero una garanzia limitata sulla conformità dei dati riportati agli standard di sostenibilità.
Pubblicità e qualità dei dati del reporting di sostenibilità
Infine, il collegio sindacale deve vigilare sul rispetto degli obblighi di pubblicità del reporting, introdotti dall’articolo 6 del Dlgs 125/2024, e sulla qualità dei dati inseriti. Nelle aziende dotate di un dirigente preposto, i sindaci possono approfondire le modalità operative adottate per garantire che il reporting di sostenibilità risponda agli standard richiesti.
Queste nuove responsabilità richiedono un approccio proattivo e una pianificazione attenta delle attività di vigilanza, così da supportare le imprese nell’affrontare le sfide poste dalla normativa e consolidare la trasparenza delle informazioni ESG.
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