Con la Circolare 14/E del 17 maggio 2022, l’Agenzia delle Entrate fornisce un’analisi delle novità sui crediti d’imposta previsti dalla Legge di Bilancio 2022, con un focus particolare sulla proroga degli incentivi del Piano Transizione 4.0, ovvero i crediti d’imposta per l’acquisto di beni strumentali e per le attività di ricerca, sviluppo e innovazione.
Nell’ambito degli incentivi 4.0, una delle novità più importanti riguarda i crediti d’imposta per gli investimenti in beni strumentali materiali (con le caratteristiche dell’allegato A alla legge 232/2016): la circolare chiarisce infatti che i massimali di spesa, che dal tenore letterale delle norme scritte nella Legge di Bilancio 2022 sembrerebbero essere limitati a 20 milioni di euro per l’intero triennio 2023-2025, sono da considerarsi come tetti annuali.
Ricordiamo che per le imprese che effettuano investimenti in beni materiali 4.0 nel 2022 le aliquote sono:
- 40% per investimenti fino a 2,5 milioni;
- 20% per investimenti da 2,5 a 10 milioni;
- 10% per investimenti da 10 a 20 milioni.
Per gli investimenti effettuati tra il 2023 e il 2025 (con la coda temporale del primo semestre 2026 per “prenotazioni” entro la fine dell’anno precedente), la misura del credito spettante è pari al:
- 20% per investimenti fino a 2,5 milioni;
- 10% per investimenti da 2,5 a 10 milioni;
- 5% per investimenti da 10 a 20 milioni.
Alla luce dei chiarimenti forniti dall’Agenzia, dunque, il plafond di 20 milioni di euro non è da considerarsi complessivo ma su base annuale e le imprese avranno quindi un totale di 60 milioni di euro a disposizione per gli anni 2023, 2024 e 2025.
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