Con la Legge di Bilancio 2021, il Governo spinge gli investimenti al sud con la proroga del credito d’imposta per investimenti nel Mezzogiorno, già confermato per il 2020 (ne avevamo parlato qui, a proposito del Piano di Transizione 4.0).
Bonus Sud
Il credito di imposta investimenti al Sud, rinominato Bonus Sud, è stato introdotto con la Legge di Stabilità del 2016.
Il Bonus Sud può essere richiesto e utilizzato da parte di tutti coloro siano titolari di reddito di impresa e che vogliano attuare nuovi investimenti destinati a strutture produttive. Il Bonus, di conseguenza, riguarda nello specifico la possibilità di poter effettuare acquisti di beni strumentali nuovi, destinati a strutture produttive ubicate nelle seguenti regioni:
- Campania
- Puglia
- Basilicata
- Calabria
- Sicilia
- Molise
- Sardegna
- Abruzzo
La misura del credito in queste regioni è così disposta:
- 45% per le piccole imprese, con un massimale di investimento di 3 milioni di euro;
- 35% per le medie imprese, con un massimale di investimento di 10 milioni di euro;
- 25 % per le grandi imprese, con un massimale di investimento di 15 milioni di euro.
Il Bonus Sud, secondo quanto stabilito per legge, è cumulabile con il credito investimenti in beni strumentali, introdotto con la Legge di Bilancio 2020.
Per richiedere l’attivazione del Bonus Sud è importante effettuare la domanda di credito tramite apposita comunicazione da presentare all’Agenzia delle Entrate. La comunicazione è funzionale alla fruizione dei seguenti crediti:
- Credito di imposta per gli investimenti;
- Credito di imposta per gli investimenti nei comuni del centro Italia colpiti dal sisma a partire dalla data 24/08/2016 (Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo)
- Credito di imposta per gli investimenti nelle zone economiche speciali
I primi due sono operativi fino al 31/12/2020, mentre l’ultimo fino al 31/12/2022 su una spesa massima di 50 milioni.
Bonus Sud in proroga al 2021 con la manovra di Bilancio
Nella prossima Legge di bilancio 2021, il Governo ha previsto una proroga del credito d’imposta per investimenti nel Mezzogiorno, al fine di colmare i gap di sviluppo regionale e sostenere l’occupazione. Per questa ragione, con la manovra di bilancio 2021, c’è l’intenzione di:
- rendere strutturale l’esonero del 30% dei contributi previdenziali e assistenziali a carico dei datori di lavoro privati non agricoli, con riferimento ai rapporti di lavoro dipendente per le aziende del Sud;
- prorogare al 2021 il credito di imposta per gli investimenti nelle regioni del Meridione.
Secondo le previsioni, dunque, il credito di imposta anche per il 2021 verrà erogato nella misura massima:
- del 20% per le piccole imprese;
- del 15% per le medie imprese;
- del 10% per le grandi imprese.
Con l’art. 18-quater del decreto-legge n. 8 del 2017 è stato previsto che, nei Comuni delle Regioni Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo colpiti dagli eventi sismici succedutisi dal 24 agosto 2016, il credito in commento sia attribuito nella misura:
- del 25% per le grandi imprese;
- del 35% per le medie imprese;
- del 45% per le piccole imprese.
Già con la Legge di bilancio 2020, il Governo ha definito le seguenti proroghe:
- dal 31 dicembre 2019 al 31 dicembre 2020 per il credito d’imposta investimenti nei comuni del sisma Centro-Italia;
- dal 31 dicembre 2020 al 31 dicembre 2022 per il credito d’imposta investimenti nelle zone economiche speciali (ZES);
- dal 31 dicembre 2019 al 31 dicembre 2020 per il credito d’imposta investimenti nel Mezzogiorno.
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