La Legge di Bilancio 2023 (L.197/2022), approvata alla fine di dicembre, ha introdotto alcune novità fiscali come parte delle misure volte a sostenere le attività delle imprese.
Tra queste, si segnala l’ulteriore rinvio della scadenza per la presentazione della domanda di accesso alla procedura di riversamento del credito d’imposta per la ricerca e lo sviluppo indebitamente compensato.
Come anticipato in un comunicato stampa del Ministero dell’Economia e delle Finanze, la scadenza originaria era stata già posticipata una prima volta nell’ambito della conversione in legge delle suddette disposizioni contenute nel Decreto Aiuti -ter (art. 38, comma 1, lettera a), del D.L. 144/2022).
La manovra finanziaria recentemente approvata ha ora ulteriormente posticipato il termine per il riversamento spontaneo del bonus R&S per coloro che lo hanno utilizzato indebitamente in compensazione al 30 novembre 2023.
Per coloro che hanno indebitamente utilizzato i crediti d’imposta, è perciò ancora possibile avviare la procedura per la restituzione delle somme.
Le cause di esclusione dalla sanatoria bonus R&S
La sanatoria per il bonus ricerca e sviluppo è una procedura che permette di regolarizzare la situazione dei contribuenti che hanno utilizzato il bonus R&S in modo non conforme alle regole stabilite dal decreto legge 143/2013 convertito, con modificazioni, dalla legge 21 febbraio 2014, n. 9.
Tuttavia, ci sono alcune limitazioni all’accesso alla sanatoria.
In primo luogo, non è possibile regolarizzare la situazione in caso di indebito utilizzo già accertato tramite atti di recupero crediti o altri provvedimenti impositivi diventati definitivi alla data del 22 ottobre 2021.
Inoltre, la sanatoria non è applicabile anche in caso di:
- condotte fraudolente
- simulazioni o false rappresentazioni basate sull’utilizzo di documenti falsi o di fatture per operazioni inesistenti;
- mancanza di documentazione adeguata a dimostrare il sostenimento delle spese ammissibili.
In caso di accertamento di tali condotte da parte dell’Agenzia delle Entrate, il contribuente decade dalla procedura e le somme già versate vengono considerate come acconti sugli importi dovuti.
In alcuni casi, l’Agenzia delle Entrate potrebbe mettere in dubbio il requisito della novità dell’attività, condizione necessaria per poter beneficiare del bonus R&S. Tali casi non possono essere considerati come inesistenti, ma solo come crediti non spettanti.
Tuttavia, questi casi potrebbero essere ammissibili per la regolarizzazione della situazione attraverso la procedura di sanatoria.
Si precisa che la sanatoria è applicabile per le agevolazioni maturate tra il 2015 e il 2019.
Per regolarizzare la situazione, è necessario comunicare all’Agenzia delle Entrate il periodo di maturazione del credito d’imposta, l’ammontare del credito oggetto di riversamento spontaneo e i dati e gli elementi richiesti a dimostrazione delle attività e delle spese ammissibili.
Lo Studio è a disposizione per una revisione preliminare sulle attività progettuali svolte, per verifiche sulla completezza della documentazione tecnica ed amministrativa nonché degli adempimenti connessi all’utilizzo del credito di imposta per R&S.
Per ricevere informazioni e consulenze sul Credito d’imposta per Ricerca e Sviluppo o su come usufruire degli altri incentivi del Piano Transizione 4.0, puoi contattare Bottari & Associati, operativo su tutto il territorio nazionale. Contattaci per un incontro preliminare.