Le proposte della task force di esperti in materia economica e sociale
È stato presentato lo scorso 8 giugno il documento del comitato di esperti in materia economica e sociale guidato da Vittorio Colao, che include una serie di proposte per rilanciare il Paese nel biennio 2020-2022.
Nelle 121 pagine del documento, suddiviso in 6 aree tematiche, trovano spazio alcune proposte interessanti sul fronte Imprese e Lavoro, settori considerati il “motore dell’economia”.
Il Piano sarà la base da cui partiranno gli Stati generali dell’economia previsti il prossimo venerdì 12 giugno a Roma.
Sul fronte economico, tra le proposte più interessanti del lavoro della task force, troviamo:
- l’allineamento dello strumento della compensazione dei debiti fiscali e previdenziali a quanto previsto dal codice della crisi sopprimendo a regime il tetto delle compensazioni;
- il rinvio a novembre del pagamento della prima rata di acconto delle imposte sul reddito;
- l’introduzione della compensazione con i crediti liquidi esigibili verso la PA;
- la creazione di una piattaforma informatica che consenta alle imprese di compensare debiti e crediti, anche se relativi ad enti diversi della PA, favorendo il dialogo tra gli stessi
- relativamente alla liquidità garantita, lo slittamento (almeno per le imprese che ne hanno fatto richiesta) del pagamento del saldo delle imposte dovute nel 2020 al suo ricevimento;
- un’ulteriore proroga degli adempimenti e dei versamenti fiscali per consentire l’entrata a regime delle nuove disposizioni;
- il ripristino della regola del vecchio regime per avvalersi dei crediti fiscali in compensazione, senza attendere la presentazione dei modelli REDDITI e IRAP
- nuova edizione della voluntary disclosure per l’emersione del contante;
- l’incentivo all’utilizzo di strumenti di pagamento elettronici, con sanzioni per imprese e professionisti che non li accettano.
Tra le indicazioni più in linea con le esigenze di ripartenza delle imprese, troviamo l’eliminazione dalla responsabilità penale del datore di lavoro (per le imprese non operanti in ambito sanitario) in caso di contagio Covid-19 di un proprio dipendente.
Così come, sullo stesso fronte, si suggerisce la neutralizzazione fiscale, in modo temporaneo, del costo di interventi organizzativi (come turni e straordinari) funzionali all’adozione dei protocolli di sicurezza e al recupero della produzione perduta a causa del lock down, per non penalizzare la competitività dell’impresa e i redditi dei lavoratori.
Il documento propone, altresì, la diffusione dello Smart Working, sia nella PA che nelle aziende private, con l’adozione di un codice etico che consideri i tempi extra lavorativi, e in ottemperanza alla L. 81/2017 (che prevede stesse ore lavorative e giornate come da contratto nazionale).
Altra novità riguarda i contratti a termine, anche in somministrazione, per i quali si suggerisce di la neutralizzazione del periodo dall’inizio del lockdown al 31 dicembre 2020 rispetto al maturare del limite dei 24 mesi complessivi; per i contratti in scadenza entro il 31 dicembre 2020, invece, si suggerisce la possibilità di un’ulteriore proroga degli stessi anche se e stato già raggiunto il numero di proroghe massimo consentito.
Per un ulteriore approfondimenti sulle misure di rilancio per le imprese, leggi anche:
Imprese: contributi a fondo perduto per le spese anti Coronavirus.
Decreto Rilancio: le misure sul Contributo a Fondo perduto e Sicurezza sul Lavoro
Decreto Rilancio e Credito d’imposta Ricerca e Sviluppo
Contattaci per una Consulenza Aziendale.