La legge 17 luglio 2020 n. 77, di conversione del Decreto Legge 34/2020 (Decreto Rilancio), ha modificato l’art. 244 ampliando la platea delle regioni che possono usufruire delle aliquote maggiorate del Credito di Imposta per Ricerca e Sviluppo rispetto a quelle previste dal Piano Transizione 4.0 (art. 1, comma 200, Legge n. 160/2019).
Oltre alle regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia), dunque, per il 2020, per il Lazio, le Marche e l’Umbria sono previste le seguenti aliquote:
- per le piccole imprese (che occupano meno di 50 persone e realizzano un fatturato annuo o un totale di bilancio annuo non superiori a 10 milioni di euro) dal 12 al 45 percento;
- per le medie imprese (che occupano almeno 50 persone e realizzano un fatturato annuo di almeno 10 milioni di euro), dal 12 al 35 percento;
- per le grandi imprese (che occupano almeno 250 persone, il cui fatturato annuo è almeno pari a 50 milioni di euro oppure il cui totale di bilancio è almeno pari a 43 milioni di euro), dal 12 al 25 percento.
Le spese agevolabili, effettuate per attività di ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale, rientrano in una o più delle seguenti categorie:
- spese del personale
- strumentazioni e attrezzature
- costi per ricerca contrattuale
- costi per consulenze e servizi equivalenti
- spese per brevetti ed altre privative industriali
- spese per materiali e forniture impiegati nei progetti di R&S (anche per prototipi)
Nell’ambito della progettualità legata alla pianificazione delle attività per il rilancio, è un’opportunità da non trascurare.
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