Rispetto al Piano Transizione 4.0, le imprese che hanno effettuato investimenti in beni strumentali ad alto valore tecnologico (materiali o immateriali, come da allegato A e allegato B alla L. 232/2016) ed in attività di ricerca e sviluppo e innovazione tecnologica 4.0 entro il 30 novembre devono comunicare al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, già Ministero dello sviluppo economico (Mise), i dati relativi agli investimenti effettuati nel 2021.
Si tratta di un adempimento disposto al fine di “acquisire le informazioni necessarie per valutare l’andamento, la diffusione e l’efficacia delle misure agevolative in argomento, le imprese che si avvalgono del credito d’imposta devono effettuare una comunicazione al Ministero dello sviluppo economico”.
Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali 4.0: il modello
Il modello che gli interessati devono utilizzare per adempiere alla procedura di comunicazione verso il Mise dei dati relativi agli investimenti in beni strumentali 4.0 (ovvero investimenti in beni strumentali funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese contenuti nel Piano Transizione 4.0) è quello che è stato approvato con decreto direttoriale 6 ottobre 2021.
In esso, le aziende che si avvalgono del credito d’imposta per investimenti in beni strumentali 4.0 oltre a fornire i dati anagrafici ed economici dell’impresa dovranno indicare il dettaglio delle tecnologie 4.0 adottate tramite investimento.
Una volta che il legale rappresentante dell’impresa avrà firmato digitalmente il documento, questo potrà essere trasmesso in formato elettronico tramite PEC all’indirizzo benistrumentali4.0@pec.mise.gov.it secondo gli schemi disponibili sul sito del Mise e nell’allegato 1 del citato decreto direttoriale 6 ottobre 2021.
Credito d’imposta per investimenti in attività di R&S e innovazione tecnologica: il modello
Per adempiere alla procedura di comunicazione verso il Mise dei dati relativi agli investimenti in attività di ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica, gli interessati dovranno invece compilare questo modello.
In esso, le aziende che si avvalgono del credito d’imposta per investimenti in attività di R&S, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica, oltre a fornire i dati anagrafici ed economici dell’impresa dovranno indicare il dettaglio delle tecnologie 4.0 adottate tramite investimento.
La comunicazione al Mise: uno strumento per monitorare il piano transizione 4.0
Una volta che il legale rappresentante dell’impresa avrà firmato digitalmente il documento, questo potrà essere trasmesso in formato elettronico tramite PEC all’indirizzo cirsid@pec.mise.gov.it. secondo gli schemi disponibili sul sito del Mise e nell’allegato 1 del citato decreto direttoriale 6 ottobre 2021.
È il caso di precisare che l’invio del modello non rappresenta un presupposto per la fruizione di nessuna delle suddette agevolazioni e che, quindi, il loro mancato invio non determina alcun effetto in occasione di eventuali controlli di natura fiscale.
Si tratta però di uno strumento molto importante per il regolatore, dal momento che i dati e le informazioni contenuti nei modelli sono strumentali alle valutazioni di efficacia ed alla comprensione della dimensione e della diffusione delle relative agevolazioni contenute nel piano transizione 4.0.
Lo Studio è a disposizione per una revisione preliminare sulle attività progettuali svolte, per verifiche sulla completezza della documentazione tecnica ed amministrativa nonché degli adempimenti connessi all’utilizzo del credito di imposta per R&S.
Per ricevere informazioni e consulenze sul Credito d’imposta per Ricerca e Sviluppo o su come usufruire degli altri incentivi del Piano Transizione 4.0, puoi contattare Bottari & Associati, operativo su tutto il territorio nazionale. Contattaci per un incontro preliminare.