L’intervento correttivo sul decreto fiscale slitterà in manovra poiché manca ancora l’accordo, in sede governativa, sulle modifiche del Patent Box.
La norma che regolava il funzionamento del Patent Box è stata infatti abolita dal decreto fiscale, attualmente in Senato per la conversione in legge. Il Patent Box è stato trasformato in una maggiorazione del 90% dei costi di ricerca e sviluppo sostenuti in relazione ai beni immateriali, in modo da ampliarne la deducibilità rispetto alle imposte dirette.
La nuova formulazione, che ha ottenuto l’avallo del Mef, è stata da più parti giudicata eccessivamente peggiorativa rispetto alla precedente formulazione del beneficio, motivo per cui i tecnici designati dal Governo stanno lavorano a possibili soluzioni.
Di recente si era prospettata una possibile soluzione, ovvero rendere la deduzione al 90% cumulabile con il credito d’imposta R&S, ma tale ipotesi non è mai stata portata in commissione nonostante i tecnici di Mise e Mef avessero elaborato un nuovo testo emendativo che prevedeva l’obbligo, da parte del contribuente che intendeva avvalersi del cumulo, di presentare una relazione munita di visto di conformità che attestava la sussistenza dei presupposti che danno diritto al regime fiscale agevolato nonché la veridicità e congruenza della relativa documentazione.
Si è dunque in attesa di una proposta migliorativa del beneficio del Patent Box da inserire in fase di conversione in legge del decreto fiscale.
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