La Legge di Bilancio 2023 (L. 197/2022) ha introdotto disposizioni di rilievo in materia di crediti d’imposta per la ricerca e lo sviluppo delle imprese, tra cui la proroga del credito “potenziato” per gli investimenti in R&S, come previsto dai commi 286 e 269 della medesima legge, per il periodo d’imposta 2023.
Con la nuova Manovra Finanziaria il Legislatore ha introdotto diverse modifiche in materia di crediti d’imposta per la ricerca e lo sviluppo delle imprese senza, tuttavia, al momento, apportare variazioni alle aliquote nazionali stabilite per il 2023 e per gli anni successivi dalla Legge di Bilancio 2022 (L.234/2021).
In particolare:
- Con l’articolo 1, commi 268-269 il Legislatore ha disposto la proroga al 2023 del potenziamento delle aliquote R&S nel Mezzogiorno;
- Con il comma 271 è stato prorogato al 30 novembre 2023 il termine per l’adesione alla procedura di riversamento spontaneo del credito d’imposta R&S previsto dall’ articolo 3 D.L. 145/2013 e ss.mm.ii.;
- Il comma 272 invece estende l’applicabilità del nuovo sistema di certificazione a tutte le attività di ricerca, sviluppo e innovazione in relazione alle quali le violazioni relative all’utilizzo dei crediti d’imposta non siano state già constatate con un processo verbale di constatazione, anche in caso in cui siano iniziati accessi, ispezioni, verifiche o altre attività amministrative di accertamento di cui sia stata formalmente acquisita conoscenza.
Legge di Bilancio 2023: Proroga del potenziamento delle aliquote R&S nel Mezzogiorno
La nuova Manovra di Bilancio 2023 proroga al periodo d’imposta 2023 il credito d’imposta per investimenti in Ricerca e Sviluppo (R&S) riguardante strutture produttive situate nelle regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia). Ciò è stato possibile grazie alla destinazione di 55,2 milioni di euro in più per ciascuna annualità 2023, 2024 e 2025, attraverso una riduzione delle risorse del Fondo sviluppo e coesione (FSC) – ciclo di programmazione 2021-2027.
Le aliquote del credito d’imposta R&S ex articolo 1, comma 200, Legge di Bilancio 2020, erano state incrementate nel Mezzogiorno e nel centro Italia dall’articolo 244 D.L. 34/2020 (Decreto Rilancio) per l’annualità 2020, con successiva proroga per il Mezzogiorno per il biennio 2021-2022 tramite l’articolo 1, commi 185-187, Legge di Bilancio 2021, al fine di incentivare in modo più efficace l’avanzamento tecnologico dei processi produttivi.
Grazie alla proroga contenuta nella Legge di Bilancio 2023, le aliquote del credito d’imposta R&S nel Mezzogiorno rimangono le stesse del biennio 2021-2022.
Proroga dei termini di adesione alla procedura di riversamento spontaneo del credito d’imposta R&S
Il comma 271 dell’articolo 1 della Legge di Bilancio proroga di un mese, al 30 novembre 2023, il termine per aderire alla procedura di riversamento spontaneo dei crediti R&S incardinati nella previgente disciplina dell’articolo 3, D.L. 145/2013 e ss.mm.ii..
Il termine originario del 30 settembre 2022, come definito all’articolo 5, comma 9, primo periodo del D.L. 146/2021, era stato già prorogato al 31 ottobre 2023 con la conversione in L. 175/2022 dell’articolo 38, comma 1, lettera a), del D.L. 144/2022 (Decreto Aiuti-ter).
Misure volte all’eliminazione delle principali limitazioni del sistema di certificazione
Il sistema di certificazione e la procedura di riversamento spontaneo sono due strumenti fondamentali che sono stati introdotti dal Decisore per agevolare le imprese nella gestione dei crediti di Ricerca e Sviluppo (R&S).
Tuttavia, c’è sempre stato un divario tra questi due strumenti che ha impedito l’accesso della certificazione per molte imprese.
Con la Legge di Bilancio 2023, il Legislatore mira a rimuovere le principali limitazioni all’operatività del sistema di certificazione introdotto dall’articolo 23, comma 2 del Decreto-legge n. 73/2022. Ovvero, eliminando l’ulteriore condizione inerente all’avvenuta instaurazione di accessi, ispezioni, verifiche o altre attività amministrative di accertamento, delle quali l’autore o i soggetti solidalmente obbligati abbiano avuto formale conoscenza.
Con queste nuove disposizioni, la certificazione diventa accessibile a tutte le imprese che non hanno commesso violazioni accertate con il processo verbale di constatazione. Ciò significa che se un’azienda non è stata sanzionata per violazioni, può utilizzare il nuovo sistema di certificazione per dimostrare la legittimità del proprio credito R&S e utilizzare la procedura di riversamento spontaneo per ottenere il rimborso.
Allo stesso modo, anche se un’azienda ha già subito un atto di recupero crediti o altri provvedimenti impositivi per l’utilizzo indebito in compensazione del credito R&S, può comunque attivare la procedura di riversamento spontaneo a condizione che tali provvedimenti non siano divenuti definitivi alla data del 22 ottobre 2021.
Riducendo il divario tra i perimetri applicativi del sistema di certificazione e della procedura di riversamento spontaneo, sarà reso possibile l’accesso alla certificazione e alla procedura di riversamento spontaneo ad un numero maggiore di imprese.
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