Beni Strumentali 4.0: guida pratica al credito d’imposta

18 Settembre 2024
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L’adozione delle tecnologie Industria 4.0 offre un’opportunità strategica alle imprese italiane, supportata da incentivi fiscali come il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali 4.0. Di seguito viene riportato cosa è cambiato nel 2024 e quali sono le procedure per accedere a questo beneficio.

A chi spetta l’agevolazione sui beni strumentali 4.0 e quanto si può ottenere?

Il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali 4.0 è stato prorogato fino al 2024. Le imprese residenti in Italia, indipendentemente dal settore o dalle dimensioni, possono accedere a questo incentivo, comprese le stabili organizzazioni di soggetti non residenti.

I beni devono essere nuovi e appartenenti alle categorie indicate negli allegati A e B della Legge n. 232/2016. L’agevolazione si applica nella seguente misura:

  • 20% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro
  • 10% per investimenti fino a 10 milioni di euro
  • 5% per investimenti fino a 20 milioni di euro

Questa misura sarà valida per investimenti effettuati fino al 31 dicembre 2025, purché sia stato accettato l’ordine e versato almeno il 20% di acconto entro questa data, con l’installazione dei beni entro il 30 giugno 2026.

Requisiti per accedere al beneficio

Per fruire del credito d’imposta, le aziende devono rispettare le normative in materia di sicurezza sul lavoro e garantire il corretto pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali per i propri dipendenti. A tal fine, la regolarità contributiva deve essere certificata dal Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC), che deve essere in corso di validità durante ogni utilizzo del credito.

Inoltre, per i beni tecnologici avanzati, le imprese devono fornire una perizia tecnica asseverata o un attestato di conformità rilasciato da enti accreditati, attestando che i beni rispettano i requisiti tecnici richiesti e sono interconnessi con i sistemi aziendali.

Modalità di utilizzo del credito d’imposta

Il credito d’imposta può essere utilizzato esclusivamente in compensazione tramite il modello F24, suddiviso in tre rate annuali di pari importo. La prima rata può essere fruita nell’anno di interconnessione dei beni o nell’anno successivo, se l’interconnessione avviene dopo l’investimento.

Nel caso in cui non venga utilizzata interamente la quota annuale, l’importo residuo può essere riportato nelle successive dichiarazioni dei redditi senza limiti temporali, incrementando la rata utilizzabile l’anno successivo.

Novità introdotte dal DL 39/2024

Con l’entrata in vigore del Decreto Legge 39/2024, sono state apportate modifiche rilevanti per l’accesso al credito d’imposta 4.0 (obblighi comunicativi e documentali). Dal 30 marzo 2024, oltre all’interconnessione, diventa obbligatorio l’invio telematico di una comunicazione preventiva tramite la piattaforma GSE, riportando:

  • L’importo complessivo degli investimenti
  • La stima della ripartizione annuale del credito e il suo utilizzo

Una volta completati gli investimenti, sarà necessario inviare una comunicazione consuntiva per aggiornare i dati già trasmessi. La trasmissione di queste comunicazioni è obbligatoria per gli investimenti effettuati a partire dal 30 marzo 2024, mentre per quelli precedenti, l’obbligo riguarda solo la comunicazione consuntiva.

Procedura per la compilazione del modello di comunicazione

La compilazione dei moduli per l’accesso al credito deve essere effettuata tramite l’Area Clienti del portale GSE, nella sezione “Transizione 4.0”. Dopo aver selezionato la tipologia di investimento, è possibile completare il modulo online, che dovrà essere firmato digitalmente dal rappresentante legale dell’azienda.

In conclusione, per usufruire al meglio delle agevolazioni previste dal piano Transizione 4.0, è essenziale rispettare le nuove procedure di comunicazione introdotte dal DL 39/2024 e garantirsi una corretta gestione degli adempimenti documentali.

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