Credito di imposta R&S/I/D: guida ed esempio pratico

12 Aprile 2023
guida al credito di imposta R&S/I/D con esempio pratico di utilizzo e calcolo

La legge di bilancio ha prorogato con modifiche il credito di imposta R&S/I/D per le spese sostenute dalle imprese in attività di ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica e design e ideazione estetica. La misura agevolativa è cumulabile con il nuovo patent box. In tal caso, i costi su cui deve essere calcolato il credito di imposta devono essere considerati al netto del beneficio fiscale relativo alla super deduzione del 110%, così come precisato dall’AdE con la circolare 5/E del 2023.

Il credito d’imposta R&S/I/D è fruibile in percentuali differenti a seconda dei settori di investimento. Si precisa che grazie alla proroga riconosciuta dalla manovra finanziaria, le imprese del mezzogiorno possono esercitare il tax credit anche nella forma maggiorata del Bonus ricerca e sviluppo per il Sud, con l’aliquota fino al 45%.

Ma esattamente, cos’è e come funziona il credito d’imposta ricerca e sviluppo? E, soprattutto, a chi spetta e come si fa ad ottenerlo?

Che cos’è il Credito d’imposta R&S/I/D?

Il credito d’imposta è un’agevolazione ad ampio raggio per le imprese residenti in Italia, indipendentemente dalla loro dimensione, dal settore economico di appartenenza, dalla forma giuridica e dal regime contabile. Quindi, è esercitabile da tutte le imprese che effettuano investimenti in ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica e design. L’obiettivo principale del credito d’imposta è quello sostenere la competitività delle imprese, stimolando gli investimenti.

Condizione indispensabile per poter utilizzare l’incentivo è il rispetto delle normative sulla sicurezza dei luoghi di lavoro e la regolarità della posizione contributiva, rilevabile attraverso il DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva).

Sono escluse dalla platea dei beneficiari le imprese:

  • in stato di liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo senza continuità aziendale, altra procedura concorsuale;
  • destinatarie di sanzioni interdittive.

Come funziona il credito d’imposta R&S/I/D per il 2023?

Il credito d’imposta può essere fruito in compensazione, nel limite massimo annuale stabilito. L’eventuale eccedenza non utilizzata potrà essere riportata nei periodi d’imposta successivi, nel rispetto dei limiti previsti.

Le attività per cui può essere richiesto il credito rientrano in 3 diversi ambiti:

  1. Ricerca e Sviluppo: attività di ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale in campo scientifico e tecnologico.
  2. Innovazione Tecnologica: attività di innovazione tecnologica finalizzate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati. Il credito sptta vale anche per le attività di innovazione tecnologica 4.0 e green.
  3. Design e ideazione estetica: attività finalizzate ad innovare in modo significativo i prodotti dell’impresa sul piano della forma e di altri elementi non tecnici o funzionali.

Per la corretta applicazione delle definizioni di queste tre attività, si fa riferimento al Decreto attuativo 26 maggio 2020 del Ministero dello Sviluppo Economico, tenendo conto dei principi generali e dei criteri contenuti nel Manuale di Frascati dell’OCSE.

Quali spese sono agevolabili con il credito d’imposta R&S/I/D?

  1. ATTIVITÀ DI RICERCA IN CAMPO SCIENTIFICO E TECNOLOGICO

Nel caso delle attività di ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale in campo scientifico e tecnologico, il credito d’imposta è riconosciuto:

  • fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2022, in misura pari al 20% della relativa base di calcolo, assunta al netto delle altre sovvenzioni o dei contributi a qualunque titolo ricevuti per le stesse spese ammissibili, nel limite massimo annuale di 4 milioni di euro;
  • dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2022 e fino a quello in corso al 31 dicembre 2031, il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 10%, nel limite massimo annuale di 5 milioni di euro.

Per le attività di ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale le spese ammissibili sono:

  • spese di personale relative ai ricercatori e ai tecnici titolari di rapporto di lavoro subordinato o di lavoro autonomo o altro rapporto diverso dal lavoro subordinato, direttamente impiegati nelle operazioni di ricerca e sviluppo;
  • quote di ammortamento, i canoni di locazione finanziaria o di locazione semplice e le altre spese relative ai beni materiali mobili e ai software utilizzati nei progetti di ricerca e sviluppo;
  • spese per contratti di ricerca extra muros aventi ad oggetto il diretto svolgimento da parte del soggetto commissionario delle attività di ricerca e sviluppo ammissibili al credito d’imposta;
  • quote di ammortamento relative all’acquisto da terzi, anche in licenza d’uso, di privative industriali relative a un’invenzione industriale o biotecnologica, a una topografia di prodotto a semiconduttori o a una nuova varietà vegetale;
  • spese per servizi di consulenza e servizi equivalenti inerenti alle attività di ricerca e sviluppo ammissibili al credito d’imposta;
  • spese per materiali, forniture e altri prodotti analoghi impiegati nei progetti di ricerca e sviluppo ammissibili al credito d’imposta.

 

  1. ATTIVITÀ DI INNOVAZIONE TECNOLOGICA, 4.0 E GREEN

Per le attività di innovazione tecnologica finalizzate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati, il credito d’imposta è riconosciuto:

  • fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2023, in misura pari al 10% della relativa base di calcolo, assunta al netto delle altre sovvenzioni o dei contributi a qualunque titolo ricevuti sulle stesse spese ammissibili, nel limite massimo annuale di 2 milioni di euro;
  • dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2023 e fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2025, il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 5%, nel limite massimo annuale di 2 milioni di euro.

Invece, per le attività di innovazione tecnologica 4.0 e green, finalizzate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati per il raggiungimento di un obiettivo di transizione ecologica o di innovazione digitale 4.0, il credito d’imposta è riconosciuto:

  • fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2022, in misura pari al 15% della relativa base di calcolo, assunta al netto delle altre sovvenzioni o dei contributi a qualunque titolo ricevuti sulle stesse spese ammissibili, nel limite massimo annuale di 2 milioni di euro;
  • dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2022, il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 10%, nel limite massimo annuale di 4 milioni di euro;
  • dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2023 e fino a quello in corso al 31 dicembre 2025, il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 5%, nel limite massimo annuale di 4 milioni di euro.

Per le attività di innovazione tecnologica sono ammissibili:

  • spese per il personale titolare di rapporto di lavoro subordinato o di lavoro autonomo o altro rapporto diverso dal lavoro subordinato, direttamente impiegato nelle operazioni di innovazione tecnologica svolte internamente all’impresa;
  • quote di ammortamento, i canoni di locazione finanziaria o di locazione semplice e le altre spese relative ai beni materiali mobili e ai software utilizzati nei progetti di innovazione tecnologica;
  • spese per contratti aventi ad oggetto il diretto svolgimento da parte del soggetto commissionario delle attività di innovazione tecnologica ammissibili al credito d’imposta;
  • spese per servizi di consulenza e servizi equivalenti inerenti alle attività di innovazione tecnologica ammissibili al credito d’imposta;
  • spese per materiali, forniture e altri prodotti analoghi impiegati nelle attività di innovazione tecnologica ammissibili al credito d’imposta.

 

  1. ATTIVITÀ DI DESIGN E IDEAZIONE ESTETICA

Per le attività di design e ideazione estetica finalizzate ad innovare in modo significativo i prodotti dell’impresa sul piano della forma e di altri elementi non tecnici o funzionali (linee, contorni, colori, struttura superficiale, ornamenti, ecc), il credito d’imposta è riconosciuto:

  • fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2023, in misura pari al 10% della relativa base di calcolo, assunta al netto delle altre sovvenzioni o dei contributi a qualunque titolo ricevuti sulle stesse spese ammissibili, nel limite massimo annuale di 2 milioni di euro;
  • dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2023 e fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2025, il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 5%, nel limite massimo annuale di 2 milioni di euro.

Le spese ammissibili al credito d’imposta per attività di design e ideazione estetica sono:

  • spese per il personale titolare di rapporto di lavoro subordinato o di lavoro autonomo o altro rapporto diverso dal lavoro subordinato, direttamente impiegato presso le strutture produttive dell’impresa nello svolgimento delle attività di design e ideazione estetica ammissibili al credito d’imposta;
  • quote di ammortamento, i canoni di locazione finanziaria o di locazione semplice e le altre spese relative ai beni materiali mobili utilizzati nelle attività di design e innovazione estetica ammissibili al credito d’imposta, compresa la progettazione e realizzazione dei campionari;
  • spese per contratti aventi ad oggetto il diretto svolgimento da parte del soggetto commissionario delle attività di design e ideazione estetica ammissibili al credito d’imposta;
  • spese per servizi di consulenza e servizi equivalenti utilizzati esclusivamente per lo svolgimento delle altre attività innovative ammissibili al credito d’imposta;
  • spese per materiali, forniture e altri prodotti analoghi impiegati nelle attività di design e ideazione estetica ammissibili al credito d’imposta.

Esempio pratico di utilizzo del Credito d’imposta R&S

Supponiamo che un’azienda del settore agroalimentare stia investendo in ricerca e sviluppo per introdurre nella sua filiera un nuovo processo di coltivazione basato sulle tecniche idroponiche ad alta tecnologia e che abbia già sostenuto degli investimenti agevolabili negli anni 2020, 2021 e 2022 investendo rispettivamente 1.000.000 euro il primo anno, 2.000.000 euro il secondo e 1.500.000 euro il terzo ma che abbia già previsto di sostenere un’ulteriore investimento di 2.000.000 per il 2023 e di 1.400.000 per il 2024.

Siamo di fronte a un caso di possibile utilizzo del credito d’imposta ricerca e sviluppo per le attività di innovazione tecnologica 4.0 e green, finalizzate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati per il raggiungimento di un obiettivo di transizione ecologica o di innovazione digitale 4.0.

Per determinare il credito d’imposta per attività di ricerca e sviluppo complessivo dell’impresa bisogna innanzitutto calcolare la base imponibile. In questo caso, la base imponibile è pari alla somma degli investimenti in ricerca e sviluppo degli anni 2020, 2021, 2022, 2023, 2024 ovvero 1.000.000 + 2.000.000 + 1.500.000 + 2.000.000 + 1.400.000= 7.900.000 euro.

Dal momento che il credito d’imposta è riconosciuto:

  • fino al periodo d’imposta terminato il 31 dicembre 2022: 15%;
  • dal periodo d’imposta successivo fino al 31 dicembre 2023: 10;
  • dal periodo d’imposta successivo fino al 31 dicembre 2025: 5%.

Il credito d’imposta per le attività sostenute fino al 31 dicembre 2022 è pari a:

  • per il 2020 con aliquota al 15% di 700.000 euro = 150.000 euro
  • per il 2021 con aliquota al 15% di 2.000.000 euro = 300.000 euro
  • per il 2022 con aliquota al 15% di 1.500.000 euro = 225.000 euro

In prospettiva, sulle attività già programmate per il 2023 e il 2024, il credito d’imposta è pari a:

  • per il 2023 con aliquota al 10% di 2.000.000 euro = 200.000 euro
  • per il 2023 con aliquota al 5% di 2.000.000 euro = 100.000 euro

In totale, l’impresa potrebbe usufruire di un credito d’imposta di 975.000 euro sull’investimento complessivo.

Come si accede all’agevolazione sul credito d’imposta R&S/I/D?

Il credito d’imposta deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta in cui sono state sostenute le spese e in quelle relative ai periodi d’imposta successivi fino a quando se ne conclude l’utilizzo.

Il credito è utilizzabile esclusivamente in compensazione a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello di sostenimento delle spese ammissibili, presentando il modello F24 attraverso i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate. Il credito d’imposta deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta in cui sono state sostenute le spese e in quelle relative ai periodi d’imposta successivi fino a quando se ne conclude l’utilizzo.

Ai fini del riconoscimento del credito d’imposta, l’effettivo sostenimento delle spese ammissibili deve risultare da apposita certificazione rilasciata dal soggetto incaricato della revisione legale dei conti. Le imprese, inoltre, sono tenute a redigere e conservare una relazione tecnica asseverata che illustri le finalità, i contenuti e i risultati delle attività ammissibili svolte in ciascun periodo d’imposta in relazione ai progetti o ai sotto progetti in corso di realizzazione.

Lo Studio è a disposizione per una revisione preliminare delle attività progettuali svolte, della completezza della documentazione tecnica ed amministrativa e degli adempimenti connessi all’utilizzo del credito di imposta R&S.

Per informazioni e consulenze sul Credito d’imposta per Ricerca e Sviluppo e su come usufruire degli altri incentivi del Piano Transizione 4.0, puoi contattare Bottari & Associati, operativo su tutto il territorio nazionale. Contattaci ora per un incontro preliminare.