Il software è diventato uno strumento essenziale per l’attività di molte imprese. Esse lo utilizzano per svolgere una vasta gamma di funzioni, amministrative o strettamente inerenti alla produzione di beni e servizi. Per questo motivo, la tutela del software proprietario rappresenta un aspetto fondamentale per le imprese, che devono garantirsi la protezione degli investimenti e dei diritti di proprietà intellettuale sul programma sviluppato.
Talvolta sottovalutata dalle imprese, la proprietà intellettuale è un asset importante che, se ben protetto e gestito, può incrementare il valore delle PMI, sia in ambito nazionale che internazionale.
In questo articolo, forniremo un dettaglio completo dapprima sulla registrazione del software e sui diritti ad esso connessi, poi sulle opportunità fiscali per lo sviluppo di un software previste per le imprese dal regime del Patent Box, in relazione agli investimenti effettuati per l’ideazione, la realizzazione, lo sviluppo, il mantenimento e il potenziamento di software proprietari.
La registrazione del software
In base al tipo di programma, è possibile usufruire di diverse forme di tutela giuridica. Secondo l’ordinamento italiano, il software è considerato un’opera protetta dal diritto d’autore, il che significa che l’impresa proprietaria ha il diritto esclusivo di utilizzare, riprodurre e distribuire il software sviluppato.
La registrazione consiste nel depositare il software presso la SIAE per attestarne la paternità e la data di creazione. Questa operazione non è obbligatoria, ma consigliata per poter dimostrare la proprietà intellettuale del software in caso di controversie legali.
I diritti connessi alla protezione del software
Tuttavia, in alcuni casi, il software può anche essere considerato un’invenzione e quindi essere protetto dal diritto industriale. Questo si verifica ad esempio nel caso di un software che presenta un’innovazione tecnica significativa o è stato brevettato come invenzione.
La protezione del software si riferisce alla difesa di un insieme di informazioni memorizzate su hardware e utilizzate da un sistema informatico per svolgere determinate funzioni. Tale protezione si estende a diverse componenti del software, come gli algoritmi, i codici di programma e le interfacce grafiche, e può essere ottenuta attraverso una combinazione di strumenti legali.
Gli algoritmi possono essere tutelati attraverso la concessione di un brevetto per invenzione, in quanto espressione di un procedimento di elaborazione o controllo tecnico. I codici di programma, invece, possono essere protetti attraverso il diritto d’autore, poiché rappresentano l’opera creativa di un programmatore, scritta in un linguaggio di programmazione specifico e nella forma di compilazione adottata dal programmatore.
Possono coesistere, quindi, due forme di tutela:
- del diritto di autore, attraverso la registrazione del software preso la SIAE;
- delle funzioni del software attraverso la richiesta di brevetto, nel caso ne sussistano i requisiti;
entrambe utili ai fini dell’utilizzo delle agevolazioni previste dal Patent Box.
Il Patent Box: opportunità fiscali per lo sviluppo di un software proprietario
Il nuovo Patent Box si sostanzia in una “super deduzione”, valida sia ai fini IRES che IRAP, del 110% dei costi di ricerca e sviluppo sostenuti per l’ideazione, la realizzazione, lo sviluppo, il mantenimento e il potenziamento di software proprietari.
L’agevolazione è utilizzabile a decorrere dal periodo d’imposta in cui il software ottiene il titolo di privativa industriale, coincidente con l’anno del deposito presso la SIAE o del rilascio del brevetto nel caso in cui si opti per questo tipo di tutela.
In particolare, nel periodo di imposta in cui il software viene registrato o rilasciato (in caso di brevetto), sono agevolate le spese di R&S che hanno contribuito alla sua creazione, sostenute negli 8 periodi di imposta precedenti (cd meccanismo di “recapture”).
La norma, dunque, intende premiare le imprese che hanno investito nella realizzazione di software per migliorare la propria competitività consentendo il recupero dell’agevolazione – a posteriori – delle spese sostenute (tipicamente consulenti esterni e dipendenti) sino all’ottavo esercizio precedente.
Per evitare poi incertezze applicative da parte delle imprese – anche in relazione alla libera fruibilità del beneficio senza necessità di autorizzazione preventiva – potenzialmente spaventate dalle possibili attività future dell’Agenzia delle Entrate finalizzate alla verifica dell’esattezza della procedura seguita, il legislatore ha previsto l’esenzione da sanzioni ed interessi (cd “penalty protection”) nel caso in cui l’impresa beneficiaria predisponga un dossier documentale con le informazioni dettagliate prescritte con il Provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 15 febbraio 2022.
Bottari & Associati si compone di un team di professionisti altamente qualificati, dall’esperienza pluriennale, in grado di fornire consulenza ed assistenza qualificata sulle opportunità fiscali per lo sviluppo di un software attraverso il nuovo Patent Box. Contattaci per un incontro preliminare e richiedi assistenza sulla verifica della presenza dei requisiti per poter accedere al Patent Box, sul calcolo dell’agevolazione e sulla predisposizione del dossier documentale valido ai fini della penalty protection.