Cancellazione dal registro delle imprese non esclude responsabilità ex 231

18 Ottobre 2023
In caso di cancellazione dal registro delle imprese, le responsabilità ex 231 sono in capo ai soci

La Cassazione, quinta sezione penale, ha stabilito che la cancellazione dal registro delle imprese non esclude la responsabilità ex Dlgs. 231/01 e la sanzione amministrativa resta a carico dei soci.

Illecito ex 231 per truffa aggravata: chi paga in caso di società estinta?

La sentenza afferma che la cancellazione di una società a responsabilità limitata (s.r.l.) dal Registro delle imprese non annulla l’illecito commesso e, quindi, la sanzione amministrativa prevista dal ex D.Lgs n. 231/2001 per la responsabilità degli enti.

Quando una persona giuridica viene estinta, la titolarità dell’impresa passa ai soci, che sono chiamati a rispondere nel caso in cui venga accertata la responsabilità dell’ente per azioni compiute in precedenza. Non esiste alcuna norma che autorizzi a considerare la responsabilità elisa a causa della cancellazione dell’ente stesso.

Riguardo alla distinzione tra estinzione fisiologica e fraudolenta dell’ente, la sentenza concorda con la decisione della Corte di Appello: la cancellazione dell’ente dal Registro delle imprese non comporta l’estinzione dell’illecito previsto dal D.Lgs. 231/2001, quando tale illecito è stato commesso nell’interesse e a vantaggio dell’ente stesso.

Di conseguenza, i soci sono coinvolti nel pagamento delle sanzioni previste.

La Cassazione precisa che l’estinzione dell’ente può essere considerata solo se causata da motivi fisiologici, come la chiusura del fallimento e la successiva cancellazione dal Registro delle Imprese, ai sensi del D.lgs 231/2001. Nel caso in questione, sembra che la cancellazione non sia dovuta a motivi fisiologici, ma potrebbe essere un tentativo di evitare le conseguenze di una decisione giudiziaria sfavorevole.

Sistemi organizzativi e gestionali non adeguati incrementano il livello di rischio a cui è sottoposta l’intera struttura aziendale. Il “difetto organizzativo”, al quale si collegherebbe la commissione del reato presupposto previsto dal Dlgs 231/2001, può essere mitigato attraverso una gestione accurata dei rischi, passando attraverso l’analisi e la comprensione di tutti i “processi sensibili” dell’impresa al fine di individuarli e gestirli in un “ottica 231”.

Tale approccio consentirebbe una visione organizzata del business aziendale capace anche di rispondere ad eventuali accadimenti avversi e quindi tutelare il patrimonio della società e i suoi amministratori.

La scelta di consulenti esperti, riveste un’importanza cruciale nella redazione del “modello organizzativo 231”. Il supporto per la costruzione e l’efficace implementazione di adeguati modelli organizzativi passa attraverso un cambio di mentalità dell’imprenditore che deve essere guidato nelle sue scelte organizzative strategiche finalizzate alla conoscenza approfondita della propria struttura organizzativa e alla conseguenziale proiezione della stessa verso una gestione oculata dei rischi ai quali l’attività di impresa è naturalmente correlata.

Bottari e associati da anni si occupa di Gestione Aziendale, aiutando le imprese a ristrutturare la propria organizzazione interna e a raggiungere gli obiettivi di conformità richiesti dalle varie normative nazionali, assistendo gli imprenditori nella predisposizione di modelli di governance societaria e di sistemi per la gestione e il controllo interni, non solo con riguardo alle disposizioni contenute nel d.lgs. 231/2001.

Contattaci per richiedere per una consulenza.