Il CNDEC pubblica le nuove linee guida operative sugli adeguati assetti

28 Luglio 2023
check list adeguati assetti

Il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (CNDCEC) e la sua Fondazione hanno pubblicato il secondo documento di ricerca dal titolo “Assetti organizzativi, amministrativi e contabili: check-list operative”, al fine di guidare professionisti e imprenditori nell’applicazione della normativa in materia.

Il documento, dal taglio estremante pratico, individua alcuni strumenti operativi di supporto all’imprenditore, all’organo di controllo ed al professionista nella valutazione dell’adeguatezza degli assetti, in ordine alla quale l’art. 2086 del Codice Civile non fornisce elementi.

In particolare, il nuovo documento del CNDCEC si propone di:

  • aiutare le imprese a valutare l’adeguatezza dei propri assetti;
  • supportare gli organi di controllo nella verifica degli assetti;
  • assistere i professionisti nella consulenza sugli adeguati assetti alle aziende clienti;

fornendo strumenti operativi per guidare l’assesment degli assetti dell’impresa.

Le Check list per la valutazione degli adeguati assetti del CNDCEC

Le check list contenute nel documento rappresentano uno strumento essenziale per professionisti e imprenditori per proteggere l’azienda dagli squilibri, supportarla nella crescita garantendo nel contempo il monitoraggio costante del going concern e rilevare tempestivamente eventuali segnali di crisi.

L’analisi dovrà comunque essere svolta avendo riguardo alle caratteristiche dell’impresa, alla sua natura, alle sue dimensioni, al settore di riferimento ed all’attività esercitata.

Necessario, dunque, utilizzare un approccio tipologico e personalizzato, al fine di effettuare una valutazione analitica, puntuale e aderente alla realtà organizzativa presa in esame.

L’analisi preliminare per customizzare gli assetti di un’impresa

La valutazione preliminare del modello di business rappresenta una fase fondamentale del controllo sugli adeguati assetti di un’impresa. Si tratta di una considerazione ribadita anche dal documento che, infatti, introduce gli step operativi con una prima check list con cui operare una analisi preliminare sul modello di business adottato dall’impresa, che fungerà da cartina di tornasole per orientare le fasi successive della valutazione.

In particolare, con questo primo strumento è possibile verificare: a) la presenza di un modello di business formalizzato; b) la validità e coerenza del modello rispetto all’attività svolta; c) il livello di condivisione e comunicazione del modello all’interno dell’organizzazione.

L’esito di questa prima analisi consentirà di identificare parametri e criteri che aiuteranno gli interessati a guidare l’assessment sul modello gestionale e organizzativo dell’impresa, nonché sull’efficacia degli adeguati assetti adottati.

La fase di analisi preliminare si conclude con una seconda check-list, focalizzata sulla valutazione del sistema informativo aziendale. Infatti, un’adeguata gestione dei flussi informativi è fondamentale per supportare l’operatività dell’impresa in coerenza con il modello di business adottato. È evidente che eventuali criticità nel sistema informativo a monte possono riflettersi negativamente, a valle, sull’assetto organizzativo, amministrativo e contabile. Per questo motivo, risultano strategici sia il ruolo del responsabile IT, sia il coinvolgimento di esperti esterni per garantire un sistema informativo efficace.

Le 3 check-list per verificare l’adeguatezza degli assetti di un’azienda

La prima check-list è dedicata alla valutazione dell’adeguatezza dell’assetto organizzativo dell’impresa in base alle specifiche caratteristiche ed esigenze della stessa.

Attraverso questo primo strumento è possibile verificare, innanzitutto, la presenza di un organigramma formalizzato e la sua diffusione all’interno della realtà aziendale.

L’analisi prosegue poi esaminando in dettaglio la struttura organizzativa adottata, la definizione di ruoli e responsabilità (funzionigramma e mansionario), le procedure di selezione e valutazione del personale, la presenza di processi e procedure operative codificate.

Vengono inoltre prese in considerazione l’esistenza di un sistema di controllo interno e di gestione dei rischi, l’adozione di un M.O.G. (Modello Organizzativo Gestionale) ai sensi del D.Lgs. 231/2001, nonché gli adempimenti relativi alla sicurezza sul lavoro e alla parità di genere.

La seconda check-list permette di verificare l’adeguatezza degli assetti amministrativi dell’impresa. L’analisi parte da una serie di domande che permettono la constatazione del modello di governance adottato, ovvero di verificare la presenza di un consiglio di amministrazione, di un organo di controllo o della figura del revisore legale.

Vengono poi esaminati nel dettaglio la formalizzazione di poteri e responsabilità attribuiti ai vari organi e figure, la coerenza tra le deleghe assegnate e l’effettivo potere decisionale conferito, la predisposizione di un piano industriale e di piani operativi a supporto dell’attività.

Altri aspetti oggetto di verifica sono la presenza di una funzione di internal audit, il ricorso a figure professionali esterne per ruoli chiave di governance, l’adozione di procedure per la gestione delle operazioni con parti correlate e della tesoreria, con particolare attenzione alla prevenzione del riciclaggio.

L’obiettivo è valutare complessivamente se la struttura amministrativa adottata dall’impresa, con i relativi processi gestionali e di controllo, sia adeguata alle specifiche caratteristiche e alle esigenze della stessa.

La terza ed ultima scheda è dedicata alla valutazione dell’adeguatezza dell’assetto contabile dell’impresa.

Questa check-list permette di analizzare innanzitutto la presenza di un sistema informativo contabile integrato, l’eventuale esternalizzazione parziale o totale delle procedure di gestione contabile, le modalità di trasferimento dei dati in caso di esternalizzazione.

Vengono poi esaminate la periodicità di aggiornamento della contabilità, la redazione di bilanci infrannuali, la presenza di sistemi di analisi di bilancio e indicatori gestionali.

Infine si verifica l’esistenza di un sistema di budgeting e reporting, di un controllo di gestione e contabilità analitica, nonché l’attenzione verso gli aspetti finanziari della gestione. L’obiettivo in questo caso è quello di valutare se l’assetto contabile adottato garantisca una rappresentazione chiara, completa e tempestiva della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell’impresa.

Al di là dell’obbligo di istituire adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili – introdotto dal Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza – e della ormai piena operatività delle linee guida emanate dall’EBA (European Banking Authority) in termini di concessione e monitoraggio dei finanziamenti, -, un efficace sistema di pianificazione e monitoraggio consente un generale miglioramento delle performance aziendali.

In quest’ottica, il nostro corso Strumenti operativi per la gestione delle PMI secondo l’approccio forward looking, per il quale è possibile accedere anche a programmi di finanziamento integrale da parte di Fondi Intraprofessionali, fornisce strumenti operativi di governance aziendale ed è stato strutturato per favorire il processo di cambiamento della gestione aziendale verso un approccio “forward looking oriented”.

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