Le opportunità di agevolazioni fiscali legate ad investimenti si sono moltiplicate grazie alla forte spinta alla transizione tecnologica. Ma come gestire al meglio questi costi di Ricerca e Sviluppo che rappresentano, oggi, una voce rilevante del bilancio di qualsiasi impresa che investe in tecnologia?
I costi R&S rappresentano una voce rilevante del bilancio, soprattutto per le imprese che operano in settori innovativi. Si tratta di costi attribuibili a spese molto diversificate che richiedono una particolare attenzione in termini di trattamento contabile.
Il trattamento contabile dei costi Ricerca e Sviluppo
Il loro trattamento contabile è disciplinato dal principio contabile OIC 24 – Immobilizzazioni immateriali. In questa voce rientrano una serie di costi di diverse categorie, non sempre di immediata attribuzione ad uno specifico esercizio contabile secondo il principio di competenza economica.
Secondo l’OIC 24, tali costi comprendono tutte le spese sostenute per la ricerca di base e lo sviluppo. La ricerca di base è un’attività finalizzata a conseguire nuove conoscenze e scoperte scientifiche o tecniche di utilità generica alla società. Lo sviluppo, invece, consiste nell’applicazione dei risultati della ricerca di base o di altre conoscenze possedute o acquisite in un piano o in un progetto per la produzione di materiali, dispositivi, processi, sistemi o servizi, nuovi o sostanzialmente migliorati, prima dell’inizio della produzione commerciale o dell’utilizzazione.
Ma come vengono trattati contabilmente questi costi? La risposta dipende dal tipo di attività svolta:
- I costi sostenuti per la ricerca e sono considerati costi di periodo e perciò sono addebitati al conto economico dell’esercizio in cui sono sostenuti, in quanto rientrano nella ricorrente operatività dell’impresa e sono di supporto ordinario all’attività imprenditoriale.
Si tratta di quei costi che riguardano le attività tramite cui avviene l’identificazione dello specifico prodotto o processo che si intende sviluppare.
- I costi per lo sviluppo sono quelli che riguardano l’applicazione diretta dei risultati della ricerca di base o di altre conoscenze possedute o acquisite in un piano o un progetto per la produzione di materiali, dispositivi, prodotti, processi o servizi.
I costi di sviluppo possono essere capitalizzati nell’attivo patrimoniale a determinate condizioni. In particolare, possono essere capitalizzati gli stipendi, i salari e gli altri costi relativi al personale impegnato nell’attività di sviluppo, i costi dei materiali e dei servizi impiegati nell’attività di sviluppo, la quota di ammortamento di immobili, impianti e macchinari utilizzati nell’attività di sviluppo, i costi indiretti relativi all’attività di sviluppo e altri costi, come ad esempio l’ammortamento di brevetti e licenze.
Il trattamento contabile dei costi di sviluppo: capitalizzazione o imputazione al conto economico?
La capitalizzazione dei costi di sviluppo è un’operazione che può essere effettuata solo se i costi soddisfano specifici requisiti definiti dalla normativa contabile italiana. In particolare, l’OIC 24 prevede che i costi di sviluppo possono essere capitalizzati solo se sono di utilità pluriennale.
Per poterli capitalizzare, devono essere relativi ad un prodotto o processo chiaramente definito e identificabile, e misurabili. In altre parole, la società deve essere in grado di dimostrare che i costi di sviluppo sono inerenti al prodotto, al processo o al progetto per la cui realizzazione essi sono stati sostenuti.
Inoltre, i costi di sviluppo devono essere riferiti ad un progetto realizzabile, cioè tecnicamente fattibile, per il quale la società possieda o possa disporre delle necessarie risorse. La realizzabilità del progetto è frutto di un processo di stima che dimostri la fattibilità tecnica del prodotto o del processo ed è connessa all’intenzione della direzione di produrre e commercializzare il prodotto o utilizzare o sfruttare il processo.
La disponibilità di risorse per completare, utilizzare e ottenere benefici da un’attività immateriale può essere dimostrata, ad esempio, da un piano della società che illustra le necessarie risorse tecniche, finanziarie e di altro tipo e la capacità della società di procurarsi tali risorse. In alcune circostanze, la società può dimostrare la disponibilità di finanziamenti esterni ottenendo conferma da un finanziatore della sua volontà di finanziare il progetto.
Infine, i costi di sviluppo devono essere recuperabili, cioè la società deve avere prospettive di realizzare ricavi almeno sufficienti a coprire i costi sostenuti per lo studio dello stesso, dopo aver dedotto tutti gli altri costi di sviluppo, i costi di produzione e di vendita che si sosterranno per la commercializzazione del prodotto. In altre parole, i benefici economici futuri derivanti dal progetto dovranno essere maggiori dei costi di sviluppo sostenuti, al fine di giustificare la capitalizzazione dei costi.
In caso contrario, se i requisiti per la capitalizzazione dei costi di ricerca e sviluppo non sono soddisfatti, l’impresa deve procedere immediatamente con la loro imputazione al conto economico dell’esercizio in cui sono sostenuti, come spese di periodo.
La scelta tra la capitalizzazione dei costi di sviluppo e l’imputazione al conto economico dipende dalle circostanze specifiche dell’impresa e dalle norme contabili e fiscali vigenti. La capitalizzazione dei costi di sviluppo può comportare un aumento del valore dell’attivo netto dell’impresa, il che può influenzare positivamente i risultati economici o finanziari dell’impresa stessa. Tuttavia, la scelta tra la capitalizzazione e l’imputazione dei costi di sviluppo può avere un impatto significativo sui risultati dell’impresa, sia a livello economico che finanziario, e può influenzare la percezione degli investitori e degli analisti sulle prospettive future dell’impresa. Pertanto, è importante valutare attentamente le circostanze specifiche dell’impresa e le norme contabili e fiscali vigenti per determinare l’approccio contabile più appropriato. Inoltre, la scelta tra la capitalizzazione e l’imputazione dei costi di sviluppo deve essere supportata da una documentazione adeguata che dimostri il rispetto dei requisiti previsti dalla normativa contabile e la legittimità della scelta effettuata.
Le regole per l’ammortamento dei costi di ricerca e sviluppo
Per l’ammortamento dei costi di ricerca e sviluppo capitalizzati, le imprese devono seguire le regole sull’ammortamento delle immobilizzazioni materiali e immateriali, di cui al comma 2-bis, art. 2426 c.c.
Nel dettaglio le regole sull’ammortamento dei costi R&S capitalizzati prevedono che la procedura avvenga:
- entro 5 anni
- in modo coerente con le aspettative di utilità pluriennale dei costi stessi.
In questa sede, le imprese devono tenere in considerazione le eventuali modifiche nelle prospettive di utilizzo del prodotto o processo per cui i costi di R&S sono stati capitalizzati, e valutare se eventuali variazioni della vita utile del bene o dei benefici attesi richiedono una revisione dei criteri adottati.
Cosa deve fare un’impresa per ammortizzare i costi di Ricerca e sviluppo?
Gli artt. 2427 e 2428 del Codice Civile impongono alle imprese l’obbligo di fornire ulteriori informazioni a supporto delle attività di ricerca e sviluppo svolte, sia nella Nota Integrativa che nella Relazione sulla Gestione al bilancio d’esercizio.
In particolare, l’art. 2427 comma 1 c.c. prevede che la Nota Integrativa debba indicare la composizione delle voci “costi di impianto e di ampliamento” e “costi di sviluppo”, nonché le ragioni dell’iscrizione e i criteri di ammortamento adottati per tali voci. Questo significa che l’impresa deve fornire informazioni dettagliate sui costi di R&S sostenuti e sulle modalità di ammortamento previste, in modo da consentire una corretta comprensione della situazione patrimoniale e finanziaria dell’impresa.
Analogamente, l’art. 2428 comma 3 c.c. prevede che dalla Relazione sulla Gestione debbano risultare le attività di ricerca e sviluppo svolte dall’impresa. Questo significa che l’impresa deve fornire una descrizione dettagliata delle attività di R&S svolte nel corso dell’esercizio, dei risultati raggiunti e delle prospettive future, in modo da consentire una valutazione completa della strategia di innovazione dell’impresa.
Con riferimento specifico ai crediti agevolati, l’Agenzia delle Entrate ha in alcuni casi contestato la carenza informativa dei documenti contabili, disconoscendo la spettanza dei crediti fiscali previsti. Per la certificazione contabile obbligatoria delle spese R&S puoi contattare Bottari & Associati, operativo su tutto il territorio nazionale. Contattaci per un incontro preliminare.