Dal 1° gennaio 2024 verrà istituita la c.d. ZES Unica. Si tratta di un’iniziativa contenuta nel decreto Sud approvato gli scorsi giorni dal Consiglio dei Ministri che, almeno nelle intenzioni della bozza di testo circolata, permetterà di istituire un’unica zona economica speciale per il Mezzogiorno (ZES Unica), al fine di favorire un cambio di passo per l’economia del Sud Italia.
Più in particolare, al fine di favorire lo sviluppo in alcune aree del Paese, incentivando le imprese già operanti, nonché l’insediamento di nuove imprese, lo schema di decreto legge recante “disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione e per il rilancio dell’economia nelle aree del Mezzogiorno del Paese”, prevede alcune interessanti agevolazioni fiscali e semplificazioni amministrative per le imprese.
Cosa cambia con la ZES Unica?
Secondo quanto comunicato dal Ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto, con la nuova formula maggiorata del credito d’imposta della ZES Unica, i benefici previsti per le attuali 8 ZES istituite nei territori del Mezzogiorno saranno estesi a tutto il Sud Italia.
Il nuovo credito d’imposta sarà concesso alle imprese che, nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2024 e il 31 dicembre 2026, effettueranno investimenti per l’acquisizione di beni strumentali nuovi destinati alle strutture produttive situate nelle zone assistite delle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna e Molise.
L’agevolazione della ZES Unica sarà concessa anche alle imprese attive nel settore primario dell’agricoltura, della pesca, dell’acquacoltura e della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, pesca e acquacoltura.
ZES Unica: chi resta escluso dal beneficio
Tuttavia, benché la ZES Unica abbia esteso il raggio di applicazione degli incentivi, esistono dei limiti alla sua applicazione.
Restano escluse dal beneficio sia le imprese in difficoltà che quelle appartenenti ai seguenti settori:
- Industria siderurgica
- Industria carbonifera e della lignite
- Industria dei trasporti e relative infrastrutture
- Industria della banda larga
- Industria della trasmissione e distribuzione di energia e delle infrastrutture energetiche
- Industria dei servizi finanziari, settore creditizio e assicurativo
ZES unica: quali investimenti e quali agevolazioni?
Gli investimenti agevolabili con la ZES Unica includeranno l’acquisto di macchinari, impianti, attrezzature e terreni, nonché la realizzazione o l’ampliamento di immobili strumentali.
Nello specifico, saranno agevolati gli investimenti facenti parte di un progetto di investimento iniziale come definito all’art.2 del regolamento n. 651/2015 (punti 49,50,51) relativi a:
- l’acquisto, anche mediante contratti di locazione finanziaria, di macchinari, impianti e attrezzature varie destinati a strutture produttive già esistenti o che vengono impiantate nel territorio;
- l’acquisto di terreni
- l’acquisizione, realizzazione o ampliamento di immobili strumentali agli investimenti.
Nel caso di acquisto di terreni o di immobili, il loro valore non potrà superare il 50% del valore complessivo dell’investimento agevolato dalla ZES Unica.
Il credito d’imposta sarà commisurato alla quota del costo complessivo dei beni agevolabili, con un limite massimo di 100 milioni di euro per ciascun progetto di investimento. È importante sottolineare che i progetti di investimento inferiori a 200.000 euro non potranno beneficiare del credito d’imposta.
Inoltre, sarà necessario rispettare i limiti e le condizioni previste dal regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione europea, che dichiara alcune categorie di aiuti compatibili con il mercato interno in applicazione degli art. 107 e 108 del TFUE e dell’art. 14 del medesimo regolamento, che disciplina gli aiuti a finalità regionale agli investimenti.
L’utilizzo del credito d’imposta della ZES Unica avverrà tramite compensazione mediante modello F24, secondo quanto stabilito dall’art. 17 del Decreto Legislativo 241/97. Per poter usufruire dell’agevolazione, le imprese interessate dovranno presentare un’apposita comunicazione all’Agenzia delle Entrate.
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