Finanziamenti SIMEST a fondo perduto: adempimenti e casi di revoca

30 Aprile 2021
Finanziamenti Simest a fondo perduto

Il Fondo 394/81 gestito da SIMEST è uno degli strumenti più importanti per la tenuta delle imprese davanti all’emergenza pandemica. Infatti, la promozione dell’internazionalizzazione delle imprese è uno dei punti fondamentali per la ripresa economica dell’economia italiana.

Le agevolazioni promosse da Simest prevedono una quota a fondo perduto del 40% – 50% della domanda presentata e un finanziamento agevolato al tasso di riferimento UE per la restante parte.

I contributi a fondo perduto concessi da SIMEST a valere sul Fondo 394/81 e nell’ambito del Quadro Temporaneo degli Aiuti di Stato (Temporary Framework) sono riservati alle imprese che dichiarano di trovarsi di fronte a un’improvvisa carenza o indisponibilità di liquidità in conseguenza dell’emergenza epidemiologica da Covid-19.

Per ottenere l’agevolazione, le imprese devono aver adottato, nell’ambito della propria struttura aziendale, cautele necessarie al fine di prevenire i reati presupposto della responsabilità di cui al D.Lgs. 231/01.

Si mette in evidenza, quindi, come l’approccio dei “modelli organizzativi e gestionali 231” teso alla prevenzione del rischio di commissione di appositi reati, sia sempre di più sinonimo di un comportamento virtuoso da parte delle società, soprattutto con riferimento a quelle che hanno continui rapporti con la Pubblica Amministrazione.

Inoltre, le imprese sono tenute a comunicare alla SIMEST:

  • ogni eventuale nuovo procedimento pendente a loro carico per l’accertamento della responsabilità di cui al D.Lgs. 231/01;
  • ogni nuova condanna passata in giudicato, riportata ai sensi del D.Lgs. 231/01;
  • ogni nuova misura cautelare prevista dal D.Lgs. 231/01;
  • ogni misura interdittiva di cui all’articolo 9 del D.Lgs 231/01.

Le imprese sono anche chiamate a confermare, in relazione all’intervento richiesto, di non aver commesso e di non commettere in futuro alcuno dei reati di cui all’articolo 322-bis del Codice penale.

Per tutto il periodo di preammortamento, le imprese si impegnano a non cedere il finanziamento a terzi e a mantenere la forma di società di capitali. Nel caso di modifica della propria forma o tipo di società, o di modifica della propria ragione o denominazione sociale, sono tenute a darne immediata comunicazione alla SIMEST; tale comunicazione deve essere inviata anche nel caso di scioglimento, liquidazione, fusione, incorporazione, scorporo, cessione o acquisto d’azienda o di ramo d’azienda.

Le imprese si impegnano ad avvisare Simest anche nel caso di richiesta o di avvio di una qualsiasi delle procedure di cui alla legge fallimentare o altra procedura avente i medesimi effetti; è il caso, ad esempio, della presentazione di un piano di risanamento aziendale di cui all’articolo 67 della legge fallimentare, o di un piano di ristrutturazione di cui all’articolo 182-bis della medesima legge, o dell’avvio delle procedure di cui al «Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza».

L’impresa si impegna inoltre ad applicare, nei confronti del personale dipendente, condizioni non inferiori a quelle risultanti dai contratti collettivi di lavoro della categoria e della zona.

Le imprese decadono dai benefici e dalle agevolazioni concessi nel caso in cui violino l’obbligo di mantenere sul territorio nazionale le attività di ricerca, sviluppo, direzione commerciale, nonché una parte sostanziale delle attività produttive.

Inoltre, il contributo è revocato per intero nel caso in cui:

  • la documentazione fornita a SIMEST, in fase istruttoria e/o successivamente alla data di perfezionamento, risulti incompleta o irregolare;
  • l’impresa beneficiaria decada dal beneficio del termine, ovvero, in caso di risoluzione del contratto di finanziamento;
  • la documentazione prodotta e le dichiarazioni rilasciate alla SIMEST, anche con la domanda, risultino incomplete, irregolari, false o comunque non veritiere;
  • si sia verificata la mancanza anche di uno solo dei requisiti necessari per la concessione del contributo e/o per l’erogazione.

 

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